venerdì 27 novembre 2015

Intifada dei coltelli


Mentre l'Europa scopriva il "terrorismo" la sera del 13 novembre scorso, in un attacco certamente terribile, Israele stava e sta vivendo la terza intifada ( la prima è del 1987, la seconda, detta intifada di AlAqsa, del 2000), comunemente detta "dei coltelli".

L'intifada non è una cosuccia da niente, non è un gioco tra bambini, l'intifada è morte, è voler uccidere, è guerra. 
Una guerra subdola perchè portata avanti nel cuore del nemico, tra la gente comune che ogni giorno va scuola, al mercato, a pregare.. Una guerra vigliacca, di chi non ha il coraggio di affrontare il discorso in maniera democratica e cercare realisticamente un accordo. Una guerra di odio portata avanti non per trovare una soluzione ma per distruggere fisicamente il nemico. Una guerra che sta facendo molte vittime: al 26 novembre 326 attacchi, 22 israeliani morti, 386 feriti ( avverto che il primo che mi dice "tanti attacchi ma tutto sommato pochi morti" verrà bannato all'istante, primo perchè anche un morto è uno di troppo, secondo perchè se i morti, fortunatamente non sono centinaia, dipende dall'attenzione e dalle forze che Israele sta dispiegando a protezione della sua popolazione )
E il mondo tace. Nessuna voce si leva a condannare questa guerra.
Perchè diciamo no al terrorismo se colpisce la Francia e stiamo zitti quando colpisce Israele?

Immaginiamo che l'intifada sia in Italia: portate a scuola vostro figlio che poi prenderà il bus per tonare a casa. Alle 4 voi aspettate il bus.. ma lui non c'è... il bus non arriva..tarda... e quando arriva vostro figlio non c'è... siete angosciate chiedete.. piangete... e arriva una chiamata dalla polizia.. vostro figlio è stato accoltellato all'uscita da scuola da un ragazzino..
I militanti accoltellatori, che, come spiega bene il giornalista del pezzo qui sopra Michael Sfaradi, non usano solo coltelli, ma anche investimenti con auto, armi da fuoco, baionette, camion..ecc., sono a tal punto di cieca obbedienza alla loro folle e criminale missione che solo pochi giorni fa due adolescenti palestinesi si sono scagliate con delle forbici addosso ad un anziano per ucciderlo..senza neppure rendersi conto che il signore era pure lui palestinese!
Non pensate che "sono solo forbici, sono solo coltelli, sono solo sassi"... cosa fareste voi se andando per strada dei ragazzini vi prendessero a forbiciate? o se mentre siete sulla vostra bella e amata auto qualcuno vi lanciasse sassi contro?
Eppure il mondo è silente, nessuna condanna di queste vigliaccate criminali.

Non ditemi per cortesia "e si però Israele ha fatto questo e quest'altro.." per favore non siate tanto cretini! Anche se Israele come Stato e Nazione avesse delle pecche di tipo governativo (e scelte sbagliate e tragiche ne fanno tutti i governi di tutti gli stati del mondo) , cio' NON AUTORIZZA nessuno a colpirne a morte i cittadini !!
Se l'Italia votasse una misura che il resto del mondo non condivide, cio' significa che ogni italiano potrebbe essere ammazzato?


Per inciso oggi su Libero, trovate l'articolo soprariportato di Michael Sfaradi, e nella stessa pagina anche un intervista a Liat Collins, giornalista del Jerusalem Post, interessante la risposta alla domanda 
"cosa puo' imparare l'Europa dal modello Israele?"
Risposta " la prima cosa è ammettere che c'è un problema e individuarlo. Naturalmente vanno tutelati i diritti civili, ma l'Europa deve rendersi conto che anche questa è una forma di guerra"
Ho sentito molto parlare di terrorismo in queste due settimane, ma a mio avviso in questo modo l'Europa sottovaluta il problema, relegando la questione all'atto sconsiderato di qualche pazzerello criminale.
Sottovalutare il problema è il modo migliore per non risolverlo. Per cui impariamo da Israele.


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