giovedì 24 dicembre 2015

E' un buon Natale per tutti i cristiani?


E questo è l'albero da Betlemme, nel 2014.
Auguri a tutti, domani è Natale, auguri anche –soprattutto- ai cristiani che vivono in paesi musulmani, in Africa, nel Medioriente o nel sud est asiatico...cristiani che spesso, sempre piu’ spesso, vivono di soprusi e persecuzione.
Salvo eccezioni di pochi coraggiosi pronti a difenderli, come accaduto in Kenia qualche giorno fa  ( http://www.lastampa.it/2015/12/22/esteri/kenya-musulmani-fanno-da-scudo-ai-cristiani-sul-bus-4YjNh5Of2sM8703UTFhBOK/pagina.html), oggi, essere cristiani nei paesi arabi è difficile.
Sono consapevole della triste e scellerata storia cristiana, fatta di inquisizione, crociate, torture, roghi e persecuzioni contro eretici, ebrei, non cristiani. E certamente non mi trovano d'accordo. Anzi sono da sempre molto molto critica nei confronti "dell'ala combattente" del Cristianesimo. Ma cio' non giustifica quello che oggi troppo spesso vediamo (o peggio ancora non ci viene fatto vedere) accadere ai cristiani che vivono nei paesi islamici.
Le mie parole non sono e non vogliono essere istigazione all'odio verso altre fedi o verso altre culture, questo lo voglio chiarire sin da subito.
Un Trump che tuona contro gli islamici è un eccesso (forse a scopo prettamente politico visto l’approssimarsi della fine del mandato Obama),  ma tra gli strali di Trump e la passiva accettazione di ogni cosa da parte dei governi europei… mi chiedo se non si possa trovare una via di mezzo, che non sia odio ma che sia tuttavia consapevolezza della propria identità e difesa della stessa,  e  motivazione per trovare delle soluzioni, soluzioni che non sono levare i presepi da scuola o mettere la kefiah a San Giuseppe o dare nuovi natali al bambinello Gesù o mettere moschee e iman nei presepi.
Perché, signori, Gesu’ era ebreo, ebreo di Palestina, a significare che 2000 anni fa gli ebrei vivevano tranquillamente in luoghi come Betlemme o Nazareth (oggi la sacra famiglia sarebbe presa a sassate..rifletteteci!)
 Che Abu Mazen se ne faccia una ragione, non era arabo, non era islamico, ma ebreo.
E la fonte, visto che ormai si deve citare la fonte anche per cose piu’ banali, è il Vangelo stesso  , LC 3-23-28: 23 Gesù, quando cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, di Eli, 24 di Mattàt, di Levi, di Melchi, di Iannài, di Giuseppe, 25 di Mattatìa, di Amos, di Naum, di Esli, di Naggai, 26 di Maat, di Mattatìa, di Semèin, di Iosec, di Ioda, 27 di Ioanan, di Resa, di Zorobabele, di Salatiel, di Neri, 28 di Melchi, di Addi, di Cosam, di Elmadàm, di Er, 29 di Gesù, di Eliezer, di Iorim, di Mattàt, di Levi, 30 di Simeone, di Giuda, di Giuseppe, di Ionam, di Eliachim, 31 di Melea, di Menna, di Mattata, di Natan, di Davide, 32 di Iesse, di Iobed, di Boos, di Sala, di Naàsson, 33 di Aminadàb, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, 34 di Giacobbe, d'Isacco, d'Abraamo, di Tara, di Nacor, 35 di Seruc, di Ragau, di Falec, di Eber, di Sala, 36 di Cainam, di Arfàcsad, di Sem, di Noè, di Lamec, 37 di Matusala, di Enoc, di Iaret, di Maleleel, di Cainam, 38 di Enos, di Set, di Adamo, di Dio.
E’ comunque bene rimarcare questi natali per evitare di trovarci al prossimo presepe con un Gesu  figlio di Maometto (in barba a ogni logica storico temporale poichè come tutti sanno o dovrebbero sapere Maometto e l’Islam sono di sei secoli posteriori a Gesu)

Oggi, come accennato sopra, i cristiani sono in grande difficoltà in molti paesi arabi islamici, e la questione piu’ grave è l’immobilità dell’Occidente, la sua indifferenza… che parte, mi si perdoni, proprio dal Santo Padre
Solo a Gennaio 2015,dopo l’attentato a Charlie Hebdo, il Papa che pure parlava di prendere a pugni chi ci offendesse, poi diceva “il miglior modo per rispondere è la mitezza. Essere mite, umile come il pane, senza fare aggressione
Tuttavia, noto come difendersi non sia “fare aggressione”.. ma le parole del Papa sono suonate come un porgere l’altra guancia per i cristiani  interra musulmana
Ed allora fu il rabbino Laras ad esprimere  perplessità su tale atteggiamento. Infatti sul Corriere della Sera del 13 gennaio metteva in guardia dalla “fallimentare strategia di credere di poter facilitare una pace culturale e religiosa con l’islam politico” cominciando con il lasciar soli ebrei e Israele  per proseguire con l’abbandonare i cristiani

 "È una strategia fallimentare che i cristiani arabi provarono con il panarabismo e l’antisionismo. Gli esiti sono ben noti. Dopo che quasi tutti i Paesi islamici si sono sbarazzati dei 'loro' ebrei, si sono concentrati con violenze e massacri sulle ben nutrite minoranze cristiane. È una storia che si ripropone e che va dal genocidio armeno (un secolo fa) ai cristiani copti di Egitto, ai cristiani etiopi e nigeriani, sino a Mosul. E molti Paesi europei, un’intera classe di intellettuali e molti cristiani di Occidente hanno le mani grondanti del sangue dei cristiani di Oriente, dato che sono stati disposti a sacrificarli sugli altari del pacifismo, dell’opportunità politica, di un malinteso concetto di tolleranza, della cultura benpensante e radical chic, della buona coscienza".


Alla radice di questa abdicazione il rabbino Laras vede l'eclissi del giudeocristianesimo:
"La crisi che viviamo non è economica e demografica soltanto: è una crisi culturale e valoriale, legata alla crisi del cristianesimo e, in un certo senso, della conoscenza della Bibbia, il cardine dell’intera nostra cultura. Aveva ragione Carlo Maria Martini a dire che la Bibbia è il libro del futuro dell’Europa e dell’Occidente, ma non è stato ascoltato. Aveva ragione Benedetto XVI nella ben nota conferenza di Ratisbona, ma fu vittima del discredito mediatico e culturale. Il riportare la Bibbia a fondamento della cultura e dell’etica è un impegno religioso possibile, dalla fecondità straordinaria, condivisibile tra ebrei e cristiani".


E su questa scia, ecco il rapimento delle 276 ragazze cristiane un anno e mezzo fa da parte di Boko Haram (sapete che significa il loro nome? “L’occidente è impuro” o “l’istruzione occidentale è impura”)  ad oggi sparite (vendute o uccise) mentre in Nigeria i cristiani devo rapportarsi con questo orrore http://www.corriere.it/inchieste/i-cristiani-nigeriani-nell-inferno-boko-haram/4777bf46-a048-11e2-b85a-0540f7c490c5.shtml


 E intanto,  da ultimo il sultano Hassanal Bolkiah ha infatti messo al bando la celebrazione della nascita di Gesù, pena la reclusione per cinque anni, per "non turbare la fede dei musulmani." Sarà vietato, tra l'altro, indossare cappelli da Babbo Natale e inviare biglietti d'auguri.
Ma ancor piu’ di simili iniziative dovrebbero destare non apprensione ma allarme le migliaia di uccisioni di cristiani che avvengono ogni anno.
“In media ogni mese 322 cristiani vengono uccisi nel mondo a causa della loro fede, 214 fra chiese ed edifici di proprietà di cristiani sono distrutti o danneggiati e 722 sono gli atti di violenza perpetrati nei loro confronti. Le statistiche sono di opendoorsusa.org un’organizzazione non profit evangelica che assiste cristiani perseguitati di tutte le confessioni (cattolici, protestanti, ortodossi) in più di sessanta Paesi”(  http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_04/ogni-mese-322-cristiani-uccisi-piu-perseguitati-un-mondo-intollerante-27958556-da92-11e4-8d86-255e683820d9.shtml )

Numerosi anche i cristiani presenti nei Territori palestinesi, almeno fino a qualche anno fa.. A Betlemme i cristiani negli anni 50 erano i tre quarti della popolazione, nel 2015 sono un quinto, gli altri..emigrati forzatamente. 
“Quasi ogni giorno, lo ripeto, quasi ogni giorno le nostre comunità sono vessate dagli estremisti islamici in queste regioni. E se non sono gente di Hamas o della Jiahd islamica, avviene che ci si scontri con il muro di gomma dell’autorità palestinese, che fa poco o nulla per punire i responsabili, anzi ci è capitato di venire a sapere che in alcuni casi tra loro c’erano gli stessi agenti della polizia di Abu Mazen o i miliziani di Al Fatah, il suo partito, che sarebbero addetti alla nostra difesa. Ho una lista di casi di ingiustizie di vario tipo commesse ai danni dei cristiani nella regione di Betlemme tra il 2000 e il 2004” (Mons. Pizzaballa, custode di TerraSanta al Corriere della sera 4.9.2005)
Lasciamo la parola a Samir Qumsieh, cristiano ortodosso palestinese “per i cristiani è una vita di soprusi e di umiliazioni, A comandare sono i ladri di terra. I musulmani si appropriano dei nostri beni attraverso vere e proprie truffe, compiute con la complicità di funzionari legati all’autorità palestinese e alle sue milizie. A Betlemme regna l’illegalità. Prendiamo il caso del dottor Samir Asfour. Aveva eredità dal padre 9000 mq di terra vicino alla Tomba di Rachele. Ed è saltato fuori un musulmano con un documento falso che rivendicava la terra. E naturalmente il registro comunale di Betlemme gli ha dato ragione. Sono frequenti i casi di teppismo contro le chiese, da cui portano via i crocifissi…”
E  Padre Gabriel Naddaf, molto attivo in Israele nella difesa della cristianità, da tempo sottolinea e urla il dolore dei cristiani  “Il territorio del Medio Oriente è bagnato del sangue dei cristiani uccisi ogni giorno. Lo sa che all’inizio del 20° secolo i cristiani rappresentavano il 20% della popolazione del Medio Oriente? Ora sono solo il 4%. Lo sa che negli ultimi anni sono stati uccisi più di 100.000 cristiani all’anno? E perché? Non per qualche delitto commesso, ma soltanto per la fede in Cristo. Soltanto in Iraq, il 77% della popolazione cristiana è fuggita dal 2000, in aggiunta a cloro che sono stati uccisi o cacciati. In Siria vivevano circa 2 milioni di cristiani, ma oggi sono meno di 250.000. I Cristiani in questi Paesi sono trattati come cittadini di serie B e subiscono discriminazioni razziali, religiose, economiche e sociali”  (da http://www.progettodreyfus.com/nazioni-unite-padre-naddaf-israele-e-lunico-stato-che-protegge-i-cristiani )

E poche settimane fa, ancora, Padre  Naddaf ha rilasciato un'intervista alla rete televisiva GOD TV, intervistato dalla presidentessa e fondatrice di Proclaiming Justice to the Nations, Laurie Cardoza-Moore.  Padre Gabriel ha parlato delle condizioni che stanno affrontando le comunità cristiane in Medio Oriente, le loro difficoltà sotto l'Autorità Palestinese e la pericolosa persecuzione che subiscono a Gaza.
Si è anche parlato del movimento BDS e di come la propaganda antisemita cerca di boicottare e delegittimare Israele, che è l'unico paese del Medio Oriente che accoglie i cristiani e concede loro pari diritti e opportunità, motivo per cui la comunità cristiana di Israele è fiorente e in crescita. Unica in tutto il Medio Oriente

A questi perseguitati in ragione della loro fede religiosa, i piu' sentiti auguri e le scuse per un Occidente che li dimentica del tutto...

Il mio augurio di Buon Natale va soprattutto a questi cristiani, a coloro che festeggeranno nonostante le difficoltà,  a coloro che in Europa -e in Vaticano-  dimentichiamo.


Nessun commento:

Posta un commento