E questo è l'albero da Betlemme, nel
2014.
Auguri a tutti, domani è Natale, auguri anche
–soprattutto- ai cristiani che vivono in paesi musulmani, in Africa, nel
Medioriente o nel sud est asiatico...cristiani che spesso, sempre piu’ spesso, vivono
di soprusi e persecuzione.
Salvo eccezioni di pochi coraggiosi pronti a difenderli,
come accaduto in Kenia qualche giorno fa
( http://www.lastampa.it/2015/12/22/esteri/kenya-musulmani-fanno-da-scudo-ai-cristiani-sul-bus-4YjNh5Of2sM8703UTFhBOK/pagina.html), oggi, essere cristiani nei paesi arabi è difficile.
Sono consapevole della triste e
scellerata storia cristiana, fatta di inquisizione, crociate, torture, roghi e
persecuzioni contro eretici, ebrei, non cristiani. E certamente non mi trovano
d'accordo. Anzi sono da sempre molto molto critica nei confronti "dell'ala
combattente" del Cristianesimo. Ma cio' non giustifica quello che oggi
troppo spesso vediamo (o peggio ancora non ci viene fatto vedere) accadere ai
cristiani che vivono nei paesi islamici.
Le mie parole non sono e non vogliono
essere istigazione all'odio verso altre fedi o verso altre culture, questo lo
voglio chiarire sin da subito.
Un Trump che tuona contro gli islamici è
un eccesso (forse a scopo prettamente politico visto l’approssimarsi della fine
del mandato Obama), ma tra gli strali di
Trump e la passiva accettazione di ogni cosa da parte dei governi europei… mi
chiedo se non si possa trovare una via di mezzo, che non sia odio ma che sia
tuttavia consapevolezza della propria identità e difesa della stessa, e motivazione per trovare delle soluzioni,
soluzioni che non sono levare i presepi da scuola o mettere la kefiah a San
Giuseppe o dare nuovi natali al bambinello Gesù o mettere moschee e iman nei
presepi.
Perché, signori, Gesu’ era ebreo, ebreo
di Palestina, a significare che 2000 anni fa gli ebrei vivevano tranquillamente
in luoghi come Betlemme o Nazareth (oggi la sacra famiglia sarebbe presa a
sassate..rifletteteci!)
Che Abu Mazen se ne faccia una ragione, non era arabo, non era islamico, ma ebreo.
E la fonte, visto che ormai si deve
citare la fonte anche per cose piu’ banali, è il Vangelo stesso , LC 3-23-28: 23 Gesù, quando
cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di
Giuseppe, di Eli, 24 di Mattàt, di Levi, di
Melchi, di Iannài, di Giuseppe, 25 di Mattatìa, di Amos,
di Naum, di Esli, di Naggai, 26 di Maat, di Mattatìa,
di Semèin, di Iosec, di Ioda, 27 di Ioanan, di Resa, di
Zorobabele, di Salatiel, di Neri, 28 di Melchi, di Addi, di
Cosam, di Elmadàm, di Er, 29 di Gesù, di Eliezer, di
Iorim, di Mattàt, di Levi, 30 di Simeone, di Giuda,
di Giuseppe, di Ionam, di Eliachim, 31 di Melea, di Menna, di
Mattata, di Natan, di Davide, 32 di Iesse, di Iobed, di
Boos, di Sala, di Naàsson, 33 di Aminadàb, di Admin,
di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, 34 di Giacobbe, d'Isacco,
d'Abraamo, di Tara, di Nacor, 35 di Seruc, di Ragau, di
Falec, di Eber, di Sala, 36 di Cainam, di Arfàcsad,
di Sem, di Noè, di Lamec, 37 di Matusala, di Enoc,
di Iaret, di Maleleel, di Cainam, 38 di Enos, di Set, di
Adamo, di Dio.
E’ comunque bene rimarcare questi natali per evitare di trovarci
al prossimo presepe con un Gesu figlio
di Maometto (in barba a ogni logica storico temporale poichè come tutti sanno o
dovrebbero sapere Maometto e l’Islam sono di sei secoli posteriori a Gesu)
Oggi, come accennato sopra, i cristiani
sono in grande difficoltà in molti paesi arabi islamici, e la questione piu’
grave è l’immobilità dell’Occidente, la sua indifferenza… che parte, mi si
perdoni, proprio dal Santo Padre
Solo a Gennaio 2015,dopo l’attentato a
Charlie Hebdo, il Papa che pure parlava di prendere a pugni chi ci offendesse,
poi diceva “il miglior modo per rispondere è la mitezza. Essere mite, umile
come il pane, senza fare aggressione”
Tuttavia, noto come difendersi non sia
“fare aggressione”.. ma le parole del Papa sono suonate come un porgere l’altra
guancia per i cristiani interra
musulmana
Ed allora fu il rabbino Laras ad esprimere perplessità su tale
atteggiamento. Infatti sul Corriere della Sera del 13 gennaio metteva in
guardia dalla “fallimentare strategia di credere di poter facilitare una pace
culturale e religiosa con l’islam politico” cominciando con il lasciar soli
ebrei e Israele per proseguire con
l’abbandonare i cristiani
"È una strategia fallimentare che i
cristiani arabi provarono con il panarabismo e l’antisionismo. Gli esiti sono
ben noti. Dopo che quasi tutti i Paesi islamici si sono sbarazzati dei 'loro'
ebrei, si sono concentrati con violenze e massacri sulle ben nutrite minoranze
cristiane. È una storia che si ripropone e che va dal genocidio armeno (un
secolo fa) ai cristiani copti di Egitto, ai cristiani etiopi e nigeriani, sino
a Mosul. E molti Paesi europei, un’intera classe di intellettuali e molti
cristiani di Occidente hanno le mani grondanti del sangue dei cristiani di
Oriente, dato che sono stati disposti a sacrificarli sugli altari del
pacifismo, dell’opportunità politica, di un malinteso concetto di tolleranza,
della cultura benpensante e radical chic, della buona coscienza".
Alla radice di questa abdicazione il rabbino
Laras vede l'eclissi del giudeocristianesimo:
"La crisi che viviamo non è economica e
demografica soltanto: è una crisi culturale e valoriale, legata alla crisi del
cristianesimo e, in un certo senso, della conoscenza della Bibbia, il cardine
dell’intera nostra cultura. Aveva ragione Carlo Maria Martini a dire che la
Bibbia è il libro del futuro dell’Europa e dell’Occidente, ma non è stato
ascoltato. Aveva ragione Benedetto XVI nella ben nota conferenza di Ratisbona,
ma fu vittima del discredito mediatico e culturale. Il riportare la Bibbia a
fondamento della cultura e dell’etica è un impegno religioso possibile, dalla
fecondità straordinaria, condivisibile tra ebrei e cristiani".
E su questa scia, ecco il rapimento delle 276 ragazze
cristiane un anno e mezzo fa da parte di Boko Haram (sapete che significa il
loro nome? “L’occidente è impuro” o “l’istruzione occidentale è impura”) ad oggi sparite (vendute o uccise) mentre in Nigeria
i cristiani devo rapportarsi con questo orrore http://www.corriere.it/inchieste/i-cristiani-nigeriani-nell-inferno-boko-haram/4777bf46-a048-11e2-b85a-0540f7c490c5.shtml
E
intanto, da ultimo il sultano
Hassanal Bolkiah ha
infatti messo al bando la celebrazione della nascita di Gesù, pena la
reclusione per cinque anni, per "non turbare la fede dei
musulmani." Sarà vietato, tra l'altro, indossare cappelli
da Babbo Natale e inviare biglietti d'auguri.
Ma
ancor piu’ di simili iniziative dovrebbero destare non apprensione ma allarme
le migliaia di uccisioni di cristiani che avvengono ogni anno.
“In media ogni mese 322 cristiani vengono
uccisi nel mondo a causa della loro fede, 214 fra chiese ed edifici di proprietà
di cristiani sono distrutti o danneggiati e 722 sono gli atti di violenza
perpetrati nei loro confronti. Le statistiche sono di opendoorsusa.org
un’organizzazione non profit evangelica che assiste cristiani perseguitati di
tutte le confessioni (cattolici, protestanti, ortodossi) in più di sessanta
Paesi”( http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_04/ogni-mese-322-cristiani-uccisi-piu-perseguitati-un-mondo-intollerante-27958556-da92-11e4-8d86-255e683820d9.shtml
)
Numerosi anche i cristiani presenti nei
Territori palestinesi, almeno fino a qualche anno fa.. A Betlemme i cristiani
negli anni 50 erano i tre quarti della popolazione, nel 2015 sono un quinto,
gli altri..emigrati forzatamente.
“Quasi ogni giorno, lo ripeto, quasi
ogni giorno le nostre comunità sono vessate dagli estremisti islamici in queste
regioni. E se non sono gente di Hamas o della Jiahd islamica, avviene che ci si
scontri con il muro di gomma dell’autorità palestinese, che fa poco o nulla per
punire i responsabili, anzi ci è capitato di venire a sapere che in alcuni casi
tra loro c’erano gli stessi agenti della polizia di Abu Mazen o i miliziani di
Al Fatah, il suo partito, che sarebbero addetti alla nostra difesa. Ho una
lista di casi di ingiustizie di vario tipo commesse ai danni dei cristiani
nella regione di Betlemme tra il 2000 e il 2004” (Mons. Pizzaballa, custode di
TerraSanta al Corriere della sera 4.9.2005)
Lasciamo la parola a Samir Qumsieh,
cristiano ortodosso palestinese “per i cristiani è una vita di soprusi e di
umiliazioni, A comandare sono i ladri di terra. I musulmani si appropriano dei
nostri beni attraverso vere e proprie truffe, compiute con la complicità di
funzionari legati all’autorità palestinese e alle sue milizie. A Betlemme regna
l’illegalità. Prendiamo il caso del dottor Samir Asfour. Aveva eredità dal
padre 9000 mq di terra vicino alla Tomba di Rachele. Ed è saltato fuori un
musulmano con un documento falso che rivendicava la terra. E naturalmente il
registro comunale di Betlemme gli ha dato ragione. Sono frequenti i casi di
teppismo contro le chiese, da cui portano via i crocifissi…”
E Padre Gabriel Naddaf, molto attivo in Israele
nella difesa della cristianità, da tempo sottolinea e urla il dolore dei
cristiani “Il
territorio del Medio Oriente è bagnato del sangue dei cristiani uccisi ogni
giorno. Lo sa che all’inizio del 20° secolo i cristiani rappresentavano il 20%
della popolazione del Medio Oriente? Ora sono solo il 4%. Lo sa che negli
ultimi anni sono stati uccisi più di 100.000 cristiani all’anno? E perché? Non
per qualche delitto commesso, ma soltanto per la fede in Cristo. Soltanto in
Iraq, il 77% della popolazione cristiana è fuggita dal 2000, in aggiunta a
cloro che sono stati uccisi o cacciati. In Siria vivevano circa 2 milioni di
cristiani, ma oggi sono meno di 250.000. I Cristiani in questi Paesi sono
trattati come cittadini di serie B e subiscono discriminazioni razziali,
religiose, economiche e sociali”
(da http://www.progettodreyfus.com/nazioni-unite-padre-naddaf-israele-e-lunico-stato-che-protegge-i-cristiani
)
E poche
settimane fa, ancora, Padre Naddaf ha rilasciato
un'intervista alla rete televisiva GOD TV, intervistato dalla presidentessa e fondatrice di Proclaiming Justice to the Nations, Laurie Cardoza-Moore. Padre
Gabriel ha parlato delle condizioni che stanno affrontando le comunità cristiane in Medio Oriente, le
loro difficoltà sotto l'Autorità Palestinese e la pericolosa persecuzione che
subiscono a Gaza.
Si è anche parlato del movimento BDS e di come la propaganda antisemita
cerca di boicottare e delegittimare Israele, che è l'unico paese del Medio
Oriente che accoglie i cristiani e concede loro pari diritti e opportunità,
motivo per cui la comunità cristiana di Israele è fiorente e in crescita.
Unica in tutto il Medio Oriente
A questi perseguitati in ragione della
loro fede religiosa, i piu' sentiti auguri e le scuse per un Occidente che li
dimentica del tutto...
Il mio
augurio di Buon Natale va soprattutto a questi cristiani, a coloro che
festeggeranno nonostante le difficoltà, a coloro che in Europa -e in Vaticano- dimentichiamo.
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