lunedì 30 giugno 2014

L'IDF trova i corpi dei tre adolescenti rapiti


Ed è giunta la notizia che non avremmo voluto sentire.
Le truppe dell'IDF questo pomeriggio hanno rinvenuto i corpi dei tre ragazzi israeliani scomparsi il 12 giugno, mentre facevano l'autostop nella zona di Hebron in Cisgiordania. 
I corpi di Eyal Yifrach, 19 anni, Naftali Frenkel, 16 anni e Gilad Shaer, 16 anni, sono stati trovati nella zona di Khirbet Aranava intorno alle 18:00 in una fossa poco profonda scavata dai loro rapitori nel wadi tra Beit Khalil e Halhul. Secondo le stime preliminari, i ragazzi sono stati uccisi immediatamente dopo il rapimento, come avevano probabilmente previsto in precedenza i rapitori.

Si ritiene che i rapitori avessero progettato di ucciderli e tenere i corpi con l'obiettivo di effettuare uno scambio con Israele. I terroristi non avrebbero rilasciato alcuna richiesta ad Israele, in linea con il modus operandi di Hamas in Cisgiordania. Poco prima dell'annuncio che del ritrovamento, l'IDF aveva dichiarato di avere intensificato le ricerche nella zona di Beit Kahil, a nord di Hebron.
Persino l'ambulanza che portava i corpi dei ragazzi via è stata brutalmente attaccata con lanci di pietre.
Quest'odio non ha giustificazioni, non ha nemmeno motivazioni.

Ha dichiarato Netanyahu “E' iniziata una sera in modo molto pesante, doloroso, abbiamo trovato tre corpi, e tutti i segni indicano che essi sono i corpi dei tre nostri giovani rapiti - Eyal, Gilad e Neftali. Sono stati rapiti e assassinati a sangue freddo da esseri bestiali.  I nostri cuori sanguinano, l'intera nazione piange con loro. Riportate i ragazzi, saranno sepolti in Israele.  Hamas è responsabile - e Hamas pagherà. Possa vivere il ricordo di tre figli benedetti"

Il viceministro della Difesa Danon: "Dobbiamo annientare Hamas"

 Questa triste notizia ci ricorda che i terroristi continuano ad agire impunemente sotto Hamas e l'Autorità palestinese.  
Ci ricorda che Hamas è un'organizzazione terroristica e non puo' trovare posto in un governo che voglia definirsi democratico, non ha posizioni negoziali, non ha metodi democratici, non ha volontà di pace.
Non vi è chi non veda chiari collegamenti tra gli atti orribili di violenza degli jihadisti in Iraq e in Siria e gli atti di Hamas, Jihad islamica e altri gruppi terroristici palestinesi.
L'educazione all'odio contro gli ebrei e agli israeliani non accenna a diminuire nei territori posti sotto l'amministrazione dell'Autorità palestinese, a Gaza e in molti altri paesi arabi. Il risultato sono violenza e omicidio

In queste settimane abbiamo sperato che un po' di cuore vi fosse in quei rapitori, abbiamo pregato e cercato di mantenere alta l'attenzione..non abbiamo dimanticato Eyal Naftali e Gilad  e non lo faremo neppure ora. 
Un pensiero, affettuoso, caloroso, di pronfondo cordoglio alle tre famiglie, un pensiero forte e di presenza al suo fianco a tutta Israele.
  

giovedì 26 giugno 2014

Lo Shin Bet rivela l'identità di due dei maggiori sospettati del rapimento




Come tanti sapranno, giovedi 12 giugno 2014, ore 22, tre giovani israeliani spariscono..tre giovani studenti di una scuola rabbinica di una colonia nei pressi di Gush Etzion.
Chiedono un passaggio per tornare a casa e a quelle case non giungeranno.Rapiti. Alle 22,30 pare che uno dei ragazzi abbia contattato la polizia per dire che erano stati rapiti. Poi piu' nessun contatto.

Yaakov Naftali Ben Rachel Devorah
Gilad M
ichael ben Bat Galim
Eyal ben Iris Teshura

Israele tutta si mobilita, si cerca in ogni dove, da fonti pare che i ragazzi non dovrebbero aver mai lasciato la Cisgiordania..

Israele, nel portare avanti le ricerche di Eyal, Naftali e Gilad, ha messo in atto un vero e proprio attacco frontale ad Hamas, di cui si è cercato di smantellare l'infrastruttura politica e militare in Cisgiordania. Una operazione pianificata da tempo, e riconfermata subito dopo l'accordo interpalestinese tra Fatah e Hamas e la formazione del Governo di Unità Palestinese. 
Una operazione che ha messo sotto coprifuoco larga parte della Cisgiordania. Una operazione volta a impedire che Hamas possa prendere il controllo della Cisgiordania, dopo Gaza, in seguito alle elezioni previste da quell'accordo tra circa sei mesi. 


Negli ultimi giorni, i servizi di sicurezza e i vertici dell'esercito sono intervenuti, affermando che questa operazione contro Hamas starebbe ormai volgendo al termine, e che la ricerca dei tre ragazzi sarebbe oramai proseguita attraverso i normali mezzi di intelligence, intanto però...
 
Lo Shin Bet rivela l'identità dei due principali sospetti rapitori  
di  Yaakov Lappin - Jerusalem Post  (traduzione mia)
 

Lo Shin Bet (Israel Security Agency) ha rivelato oggi l'identità di due dei principali sospettati coinvolti nel rapimento di tre giovani israeliani di questo mese.

Lo Shin Bet rende noti i nomi e i volti dei due militanti di Hamas direttamente coinvolti nel rapimento. 
Si tratterebbe di Marwan Quasma, 29 anni e Amar Abu Eisha, 32, sarebbero loro i rapitori dei tre studenti. 
Entrambi i due uomini sono ben conosciuti come membri operativi di Hamas nei Territori Palestinesi.

Marwan Quasma era già stato arrestato in passato per la sua attività nell'organizzazione Hamas. Fu arrestato per la prima volta all'età di 18 anni e condannato a dieci mesi di prigione. Rimesso in libertà fu poi ri-arrestato altre quattro volte. Confesso' di essere incaricato del reclutamento di giovani a Hevron.

Amar Abu Eisha, 32 anni, è stato arrestato nel novembre 2005, e messo in custodia amministrativa fino al giugno 2006. Fu nuovamente arrestato per un breve periodo nel mese di aprile 2007. Il ratello di Abu Eisha è stato ucciso nel novembre 2005, durante il tentativo di lanciare un ordigno esplosivo a soldati dell'IDF

L'agenzia rferisce che i due sono stati quasi subito sospettati, non appena le forze di sicurezza appresero del rapimento.

"Da allora, lo Shin Bet e Forze di Difesa israeliane hanno condotto una ricerca su vasta scala volti a catturare i sospetti ricercati. Il primo obiettivo è quello di rintracciare la posizione dei giovani rapiti", dichiara lo Shin Bet

Le forze di sicurezza, tra cui l'élite antiterrorismo, hanno arrestato diversi sospetti nei giorni scorsi con l'accusa di essere coinvoltoinel rapimento di questo mese.

Una fonte della sicurezza ha detto al The Jerusalem Post che lo Shin Bet ha confermato l'identità dei rapitori entro le 24 ore dal sequestro. La stessa fonte  ha sottolineato il fatto che entrambi erano in detenzione amministrativa in passato, un fatto che dimostra che questa misura viene utilizzata contro evidenti pericoli per la sicurezza nazionale.

Il primo ministro Benyamin Netanyahu, durante un discorso in una cerimonia di laurea per i nuovi piloti, ha dichiarato che ora che i nomi sono noti, si aspetta che il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas - che ha di nuovo lodato per aver condannando fermamente i rapimenti – voglia sciogliere il suo patto con Hamas.

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"Siate forti" li esorta il premier israeliano. Intanto l'IDF sta setacciando tutta la zona e farà tutto il possibile.
Cosa possiamo fare noi intanto?
Non dobbiamo far calare il silenzio sulla vicenda, questo è quello che possiamo fare noi.. non vogliamo un altro caso "Gilad Shalit", non vogliamo che si instilli nella mente perniciosa dei terroristi che se rapiscono degli innocenti, avranno poi in cambio la liberazione di migliaia di terroristi loro pari.
Da giovedi 12 giugno siamo tutti israeliani, siamo tutti padri, madri, fratelli e sorelle di Eyal, Gilad e Naftal

 

domenica 15 giugno 2014

Netanyahu: Hamas dietro al rapimento di Eyal, Gilad e Naftali


ynet news
pezzo di Gilad Morag e Elior Levy

Il Premier Netanyahu sostiene esserci certamente Hamas dietro il rapimento dei tre giovani studenti avvenuto nella sera del 12 giugno. Hamas smentisce, ma Netanyahu da parte sua ritiene che tali di Hamas non cambieranno la realtà e che gli uomini di hamas sono dietro il rapimento.


Il primo ministro Benjamin Netanyahu e Hamas sono stati impegnati in una guerra di parole da quando il primo ministro ha accusato l'organizzazione islamista di aver organizzato e perpetrato il rapimento di tre ragazzi israeliani, mentre il movimento palestinese ha negato e ha respinto le affermazioni di Netanyahu come "stupide".

"Questa mattina posso dire quello che ero in grado di dire ieri, prima della vasta ondata di arresti di membri di Hamas in Giudea e Samaria", ha detto Netanyahu in una speciale riunione di gabinetto. "Coloro che hanno perpetrato il rapimento dei nostri giovani erano membri di Hamas - la stessa Hamas con cui Abu Mazen (il presidente dell'ANP Mahmoud Abbas) ha fatto un governo di unità, e  questo ha gravi ripercussioni."

Hamas ha negato le accuse e definisce le dichiarazioni di Netanyahu come "stupideo". Sami Abu Zohari, il portavoce di Hamas nella Striscia di Gaza, ha osservato che gli arresti effettuati dalle truppe dell'IDF di persone di Hamas hanno solo l'obiettivo di  colpevolizzare HAmas ma non riuscirà a farlo.

In una dichiarazione alla stampa estera nel pomeriggio di Domenica, il primo ministro ha insistito che "questi adolescenti sono stati rapiti e il rapimento è stata effettuato da membri di Hamas. Le smentite  di Hamas 'non cambiano questo fatto."



"Questo attacco non dovrebbe sorprendere nessuno, perché Hamas non fa mistero del suo ordine del giorno", ha detto Netanyahu membri della stampa estera. "Hamas è impegnata nella distruzione di Israele e alla realizzazione di attentati terroristici contro civili israeliani, compresi i bambini."

Promette che Israele agirà "in tutti i modi necessari e possibili" per portare i tre ragazzi rapiti tornare a casa.

"Israele agirà contro i rapitori e i simpatizzanti del loro terrorismo. Faremo ciò che deve essere fatto per proteggere la nostra gente, i nostri cittadini, i nostri bambini e i nostri ragazzi, dalla piaga del terrorismo", ha detto.

Ha avuto anche parole dure critiche per il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas. "Invece di rispettare il suo obbligo internazionale di disarmare Hamas, il presidente Abbas ha scelto di rendere Hamas suo partner," ha detto.

Soldati israeliani hanno arrestato 80 palestinesi in Cisgiordania durante la notte di Sabato, compresi i membri di Hamas senior e legislatori palestinesi, e disposto la chiusura di Hebron e Betlemme.

Tra gli arrestati era anziano attivista di Hamas Hassan Yousef, un ex portavoce di Hamas, che è considerato uno dei leader spirituali dell'organizzazione, e membri del Parlamento palestinese Fathi Muhammad Ali Qar'awi, Hassan al-Bourini, Abdel-Rahman Zidan e Khaled Abu Arafa.

Secondo un alto funzionario militare, gli arresti hanno avuto luogo in tutta la Cisgiordania, anche in Hebron, Ramallah e Tubas.

Israele ha riferito di aver accettato l'aiuto dell'Egitto alla ricerca dei tre ragazzi israeliani mancanti - Eyal Yifrah, Gil-Ad Shaer, e Naftali Frenkel.

Secondo le fonti, descritte come "credibili", l'Egitto si e' avvicinato ad alti membri di Hamas e della Jihad islamica per discutere le implicazioni dell'incidente e per cercare di capire se gli ostaggi sono ancora vivi o meno.

Inoltre, le autorità egiziane hanno disposto forze militari a Rafah, sul confine del Sinai, Gaza, in massima allerta.

Media egiziani inoltre riferiscono che Israele sta prendendo provvedimenti, compreso l'uso di elicotteri e pattuglie, al confine del Sinai, nel tentativo di impedire l'eventuale trasferimento degli ostaggi per la penisola del Sinai e da lì alla Striscia di Gaza.

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Intanto
  • Un alto funzionario israeliano ha detto ai giornalisti, questa domenica pomeriggio, i che i tre ragazzi rapiti giovedi notte sono ancora vivi, e sono detenuti da qualche parte tra le colline della Giudea.
     Sempre il funzionario IDF: " Non stiamo agendo alla cieca e senza guida ", e ancora "L'IDF ha molta familiarità con le infrastrutture di Hamas ' a Hebron"

Comunicato della Comunità Ebraica di Roma. Veglia di preghiera per Eyal, Naftali e Gilad

“La Comunità Ebraica di Roma esprime sgomento e angoscia per la notizia, appresa alla vigilia dello Shabbat, in merito al rapimento di tre giovani seminaristi ebrei, di cui due minorenni, catturati senza alcuna colpa in nome dell’odio antiebraico e antisraeliano. E’ sotto gli occhi di tutti che ad ogni sforzo di riconciliazione che possa portare ad una pace stabile fra israeliani e tutti i suoi vicini in Medio Oriente la risposta degli spacciatori di odio è il sabotaggio di ogni sforzo e mediazione politica. La partecipazione della nostra Comunità all’incontro di preghiera promosso da Papa Francesco avrebbe dovuto aprire il cuore e la speranza, in particolare ai giovani israeliani e palestinesi, anche se non ci è sfuggito come nelle stesse ore c’era chi, dai territori dell’Anp e da Gaza, inneggiava alla guerra santa e all’odio.

Facciamo appello al Presidente del Consiglio dei Ministro, Matteo Renzi, affinché la voce dell’Italia possa pesare nello sforzo internazionale e i tre giovani ragazzi vengano liberati. Al sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiediamo di sensibilizzare l’opinione pubblica della Capitale mettendo la foto dei tre giovani in piazza del Campidoglio, così come fece il suo predecessore quando con un voto unanime in Consiglio Comunale conferì al soldato Gilad Shalit la cittadinanza onoraria di Roma Capitale. Ad Abu Mazen chiediamo coerenza con lo spirito dell’iniziativa di preghiera sancita dall’abbraccio con Shimon Peres domenica scorsa. A Papa Francesco chiediamo che si pronunci con la stessa determinazione con cui si è adoperato per ogni violenza e per i rapimenti di cui ancora oggi sono protagonisti uomini di fede come, ad esempio, Padre Dall’Oglio.

Questa sera alla Sinagoga Maggiore di Roma vi sarà una veglia di preghiera per la liberazione di Eyal, Naftali e Gil-Ad promossa insieme con il Rabbino Capo”.

Lo dichiara in una nota il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.

sabato 14 giugno 2014

Israele: tre ragazzi rapiti nella West bank


Solo pochi giorni fa assistevamo ad un “abbraccio”, patrocinato da Sua Santità, con la speranza di pace, solo pochi giorni fa si formava e inaugurava il nuovo “governo palestinese” a cui l’occidente, entusiasta (!!),  augurava di lavorare per la pace..ma ecco che dopo solo pochi giorni si ode la voce –vera- di Hamas (con cui Abu Mazen, quello dell’abbraccio fraterno e portatore di pace di soli otto giorni fa, si è alleato), che esorta i membri del suo braccio armato in Cisgiordania a colpire soldati e civili israeliani per “difendere i prigionieri nelle carceri israeliane”. “Chiediamo agli uomini della resistenza in Cisgiordania, soprattutto alle Brigate Al-Qassam – ha scritto lunedì su Facebook il portavoce di Hamas, Hussam Badran – di compiere il loro dovere prendendo di mira soldati e coloni occupanti”. 

Ed ecco..giovedi sera tre giovani israeliani spariscono..tre giovani studenti di una scuola rabbinica di una colonia nei pressi di Gush Etzion.

Yaakov Naftali Ben Rachel Devorah
Gilad Michael ben Bat Galim
Eyal ben Iris Teshura



Questi sono i nomi dei tre ragazzi che sono scomparsi; dopo i primi momenti e dopo le stesse parole delle famiglie che ribadiscono di non avere alcun motivo per credere che i ragazzi abbiano deciso di lasciare la casa per conto proprio, non resta che accettare il fatto che gli stessi siano stati vittime di rapimento, nella  West Bank, probabilmente con una azione studiata a tavolino e pianificata nei minimi dettagli. Anche se le rivendicazioni si sono susseguite da parte di vari gruppi, secondo lo Shin Bet dietro c’è la longa mano di Hamas. A conferma di questa ipotesi l’annuncio fatto ieri sera dai terroristi alla popolazione palestinese di ostacolare con tutti i mezzi l’esercito israeliano nella ricerca dei tre ragazzi, anche con azioni violente.

Ieri sera il fatto è stato rivendicato da un semi sconosciuto gruppo salafita di Hebron, 'Daulat al-Islam'.
 Sul tavolo degli investigatori - secondo i media - varie ipotesi: dalla peggiore, il timore di una fine cruenta, alla possibilità che subito dopo il possibile rapimento i tre ragazzi siano stati separati, rendendo così più difficile il ritrovamento, al loro eventuale spostamento fuori Israele, via Negev - la zona desertica nel sud del paese - e, probabilmente, via Giordania. L'ultimo avvistamento dava i tre allievi della ultraortodossa Makor Chaim Yeshivah impegnati a fare l'autostop.
Il Governo israeliano ieri sera ha detto di ritenere responsabili della sorte dei tre ragazzi il nuovo Governo di Unità Nazionale Palestinese.

 “Le forze di sicurezza sono ormai quasi certe che i tre ragazzi adolescenti sedicenni studenti di una yeshiva siano stati rapiti e si trovino in Cisgiordania dopo la scomparsa nella zona di Gush Etzion. Le forze di sicurezza stanno conducendo ricerche per verificare se ci sia una connessione tra una macchina bruciata scoperta nei pressi di Hebron e gli adolescenti scomparsi. Una fonte di stato ha detto che "l'evento è da inserirsi nell'escalation di violenza in Giudea e Samaria in atto da quando Abu Mazen ha permesso all'organizzazione terroristica Hamas di partecipare al governo palestinese".



Lo Shin Bet e il Comando Centrale dell'IDF stanno gestendo la scomparsa dei ragazzi come un rapimento da parte di una cellula terroristica perché, tra le altre cose, i loro telefoni cellulari hanno smesso di emettere il segnale di localizzazione esattamente nello stesso luogo sono stati visti l'ultima volta - tra Kfar Etzion e l'insediamento Alon Shvut - . L'ambasciatore americano in Israele, Dan Shapiro è stato informato che uno degli israeliani mancanti è anche un cittadino americano.


Le forze di sicurezza scrutano aree aperte a Gush Etzion a piedi, in auto e utilizzando ogni altro dispositivo di osservazione. L'agenzia di stampa palestinese Ma'an ha riferito che l'esercito sta setacciando zone a sud di Hebron e ha istituito posti di blocco in diversi punti. Le forze dell'IDF hanno fatto irruzione alcune case ed effettuato un paio di arresti mentre allo stesso tempo, droni israeliani sarebbero stati visti sorvolare la parte meridionale del Monte Hebron. Le ore immediatamente successive sono determinanti in quanto in altri episodi di questo tipo, gli ostaggi sono stati uccisi immediatamente dopo il rapimento.

Il primo ministro Netanyahu ha contattato le famiglie dei ragazzi scomparsi assicurando loro che Israele farà tutto il possibile per portarli a casa. Il primo ministro si è anche incontrato nel suo ufficio di Tel Aviv con alti funzionari della sicurezza dove ha chiarito come "Israele veda l'Autorità Palestinese come responsabile della sicurezza dei ragazzi".

Il portavoce dell'IDF ha fatto un annuncio ufficiale per avvisare il pubblico di non credere alle voci che si sono diffuse in tutto il paese a partire da stamattina riguardo l'irruzione in una casa e della conseguente liberazione di due dei ragazzi, una svolta che il portavoce ha negato con decisione. "Sto chiedendo a tutti di comportarsi in modo responsabile. Non c'è alcuna verità dietro alle voci che qualcuno sta diffondendo", ha detto il portavoce.

Il capo di stato maggiore Benny Gantz ha incaricato tutte le unità dell'esercito pertinenti, tra cui una unità di fronte a situazioni in ostaggio, di aumentare il loro livello di allerta e di prepararsi a qualsiasi scenario.” (da pagina facebook di Progetto Dreyfus)


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una riunione di emergenza del gabinetto di sicurezza presso il quartier generale delle forze armate (Idf) a Tel Aviv, a cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, il collega della Pubblica Sicurezza, Yitzhak Aharanovich, il capo dello Shin bet, Yoram Cohen e il capo di Stato maggiore dell'Idf, Banny Gantz. "Israele ritiene l'Anp responsabile dell'incolumità dei rapiti", si legge in un comunicato dell'ufficio del premier. "So che state soffrendo, siate forti, lo Stato d'Israele farà ogni sforzo per i vostri figli", ha fatto sapere Netanyahu alle famiglie.

ll segretario di Stato Usa, John Kerry, ha parlato con il presidente palestinese Abu Mazen dell'intera vicenda e già ieri a Londra aveva "espresso la sua preoccupazione" per la scomparsa dei ragazzi in un incontro con il ministro della Giustizia israeliano, Tzipi Livni, e in una successiva telefonata con l'Autorità nazionale palestinese. Livni ha esortato Kerry a lavorare con Abu Mazen per aiutare il ritorno a casa dei ragazzi.

martedì 10 giugno 2014

DIETRO UNA PISTOLA ANTISEMITA di Guido Ceronetti, La Repubblica 10.6.2014


L'attentato del 24 maggio non determina il voto del 25, ma ne è il ferro magnetico d'ombra, il polo radiante emanato da un fanatico 

GUIDO CERONETTI *

La precipitosa pioggia di commenti italiani alle elezioni europee del 25 maggio (già ne sarà stata dimenticata la data) arrivo buon ultimo con queste osservazioni, perfettamente non richieste ma di uomo pensante libero che con gli occhi ateniesi di una civetta scruta e scruta davanti a sé, nobile ozio, la semovente notte. Un evento tanto grave, quanto ripugnante, come l'attentato antisemita del 24 maggio, in giorno di sabato, al Museo Ebraico di Bruxelles, mi pare valesse la pena di essere strettamente collegato col clima e gli esiti del voto europeo. 


Un terrorista solitario piomba nelle pacifiche sale, uccide tre persone, altre ne avrà ferite, nessuno lo ferma, si dilegua. Fortunatamente non del tutto: sei giorni dopo la polizia francese lo arresta e lo identifica alla stazione centrale di Marsiglia. Lui confessa è sulla trentina, cittadino francese, si chiama Mehdi Nenmouche, delinquente comune convertito in carcere al guerrasantismo islamico, guerrigliero in Siria, dove non valgono più i principii umani, tornato "per uccidere ebrei' dappertutto, ma attirato evidentemente dall'opportunità di fare un colpo straordinario. Non gli bastava uccidere: aveva con sé un apparecchio di ripresa per documentare la gesta e farla nota per diffusione televisiva ( destinazione Al-Jazeera ). Impressiona, nelle foto scattate, una povera innocente stesa al suolo che ha nel palmo aperto della mano la guida del museo comprata poco prima. 
Non è tanto metafisico, collegare l'atto sanguinario al voto del giorno dopo. (Mi viene a caldo un pensiero lacerante: che il giorno dopo, coi morti all'obitorio, l'attentato fosse già dimenticato, o comunque da dimenticare). Come in Oriente così in Occidente. 
Una donna a terra, come la giovane vittima di Bruxelles, l'avevo intravista in rue des Rosiers (quartiere di deportati, quarant'anni prima) un giorno d'agosto del 1982, diretto alla Libreria Judaica, a Parigi. Seppi che era la cassiera, di nome Irene, e che le stavano praticando sul posto una trasfusione. Orribile, quell'attentato, dalla strada al ristorante cashèr dei Goldenberg, padre e figlio, che accoglievano fraternamente sia ebrei che musulmani. Sei vittime sotto il lenzuolo, nel vicino cortile. Fu un attentato alla specie umana, perché un crimine contro un luogo pubblico dove è ospite l'Amicizia è un crimine contro tutto ciò che è umano. Così al Museo di Bruxelles. Così alla scuola ebraica di Tolosa. Così — incancellabile nefandezza — alle Olimpiadi di Monaco del 1972: su cui vergogna eterna perché i giochi non vennero sospesi. 
L'attentato antisemita del 24 maggio non determina il voto europeo del 25, ma ne è il ferro magnetico d'ombra, il polo radiante emanato da un fanatico religioso di sciagura: il voto è nella bisettrice dilatata di quello e degli altri ricordati attentati, ed è da orbi ( poiché la mentalità materialistica ci vede così poco, è inutile deplorarla ) farsi sfuggire questa connessione non visibilmente e brutalmente fattuale. E tuttavia, quella domenica 25, una mobilitazione di cripto e aperti antisemiti di tutta Europa e delle isole britanniche, grassa di consensi d'urne, si mette in marcia alla conquista di una consistente fetta del Parlamento, finora mai preso sul serio, di Strasburgo. E dall'Italia, prontamente, due pensatori del calibro di Beppe Grillo e Matteo Salvini, volano a Parigi e a Londra ad offrire i loro decisivi contributi a due vette dell'intelligenza come Marina Le Pen e il Farrage delle bianche scogliere. Se mai li si volesse vedere, i segni ci sono. Con capi all'altezza del tempo e meritevoli dei loro stipendi, Strasburgo potrebbe diventare una capitale assembleare da 1789. Trovatemi un Mirabeau. Trovatemi dei Lussu, dei Salvemini in quest'ultima fienatura. Qualcuno che davvero capisca che l'anti Europa-unita è un fronte di pericolose larve, un bagno di coltura dove i Nenmouchee i Merah potranno acquattarsi con le loro macchine da ripresa e le loro pistole automatiche. Nella distanza, la fibbia è fibbiata.
*** Pubblicato su La Repubblica del 10 giugno 2014

Reuven Rivlin è stato eletto 10 ° presidente di Israele



MK Reuven Rivlin (Likud) è stato eletto 10 ° presidente di Israele oggi, martedì 10 giugno 2014, ricevendo i voti di 63 membri della Knesset in un ballottaggio contro MK Meir Sheetrit (Hatnuah).

Rivlin, tre volte Presidente della Knesset, inclusa l’attuale legislatura nella quale è stato eletto deputato per la lista del Likud Yisrael Beitenu, ha ottenuto, al secondo scrutinio, 63 voti – Meir Sheetrit, l’altro candidato, ne ha raccolti 53- su 116. 
Presterà solenne giuramento  come primo cittadino di Israele il 24 luglio 2014, data in cui succederà al  presidente uscente Shimon Peres.
Alla tv israeliana, ha annuciato che la prima cosa che intende fare è salutare e ringraziare tutti i suoi "veri amici". Alla domanda se sia arrabbiato con il primo ministro Benjamin Netanyahu, che non ne ha sostenuto la candidatura, Rivlin ha risposto di no, che non ha motivi di rabbia verso alcuno.

Nato a Gerusalemme nel 1939, Rivlin è sposato e ha quattro figli. E’ un avvocato, ha cominciato la carriera politica nel 1988 facendosi eleggere deputato nel Likud prima di ricoprire per ben due volte la carica di presidente della Knesset (2003-2006 e 2009-2013). E’ stato direttore e presidente del Beitar Jerusalem Sports Association, in qualità di membro del consiglio comunale di Gerusalemme per un decennio e come presidente dell'Istituto per la sicurezza e l'igiene.
E’ stato anche ministro delle Comunicazioni nel governo Sharon.
E’ esponente storico della destra vicino ai coloni, ma col tempo si è guadagnato il rispetto anche di settori politici avversi in parlamento nonché della minoranza araba
"Ho guadagnato la vostra fiducia come Relatore di questa casa" Rivlin ha scritto durante la sua campagna, "Adesso vorrei fare del residence del Presidente una casa di partenariato, di  dialogo e  comprensione. "

Rivlin ha ricevuto 63 su 116 voti validi al ballottaggio, mentre Sheetrit si è attestato sui  53.
Nel primo turno, Rivlin ha ottenuto la maggioranza dei voti, 44, seguito da Sheetrit con 31.
La candidata Dalia Itzik (Kadima) è andata molto vicina, ottenendo  28 voti, seguita dall'ex giudice della Corte Suprema Dalia Dorner, 13, e dal premio Nobel Dan Shechtman, 1. Due voti sono stati annullati.
Sheetrit si è congratulato con il presidente eletto, dicendo che è un candidato degno e augurandogli ogni  successo..

Il ministro dell'Interno Gideon Sa'ar ha accolto l'elezione di Rivlin con queste parole :"La Knesset ha scelto il candidato che tutti i sondaggi di opinione mostravano e indicavano come  il candidato popolare".
"E' una vittoria del Likud, del campo nazionale", ha commentato a caldo il premier Benyamin Netanyahu. "Mi attendo - ha aggiunto - una cooperazione con il presidente eletto per l'unità del popolo di Israele e dei cittadini di Israele".

 tratto da Haaretz, pezzo  di Jonathan Lis (traduzione mia)



"Lavoreremo insieme a beneficio di tutti i cittadini dello stato di Israele"

martedì 3 giugno 2014

Festività ebraiche: Shavuot



Shavuot cade il 6 e il 7 di Sivan, esattamente sette settimane dopo Pesach..(e cioè il 4-5 giugno 2014 del calendario gregoriano)
Shavuot è chiamata anche "Tempo del dono della nostra Torà" infatti commemora l'evento più importante nella storia ebraica - il dono della Torah sul Monte Sinai.
Come sappiamo la Torà è per gli ebrei il dono più grande fatto da Dio all'uomo, il legame con essa è fortissimo e ha un valore di sacralità..
Gli ebrei dopo essere rimasti schiavi in Egitto, finalmente liberi, trascorsero 40 anni nel deserto. Tre millenni fa, dopo aver lasciato appunto l'Egitto nella notte di Pasqua, gli ebrei viaggiarono nel deserto del Sinai. Lì, l'intera nazione ebraica - 3 milioni di uomini, donne e bambini - hanno vissuto direttamente la rivelazione divina, infatti quando furono ai piedi del Monte Sinai Mosè, loro capo, salì sul monte dove ricevette in dono da Dio la Torà da consegnare al popolo d'Israele.




 Le Leggi contenute nella Torà sono ancora oggi la base e il cemento del popolo ebraico (anche se sviluppate da secoli di commenti che continuano costantemente). 
Se Pesach rappresenta il raggiungimento della libertà materiale, questa festa rappresenta il raggiungimento della libertà spirituale, la libertà di scegliere di accettare la legge morale, di accettare il giogo divino.

Shavuot è una delle tre feste di pellegrinaggio, cioè una festa durante la quale ci si doveva recare al Santuario a Gerusalemme (ai tempi in cui ancora esisteva) e portare un'offerta, secondo il dettato che si trova in Esodo XXIII, 16: "Conterete cinquanta giorni fino all'indomani della settima settimana ed allora presenterete al Signore un'offerta farinacea nuova (di frumento nuovo)".
A Shavuot ci si reca alla Sinagoga, dove vengono utilizzati degli addobbi particolarmente sontuosi e il profumo dei fiori che vengono portati per l'occasione rende particolarmente gradevole la atmosfera. Le piante e i fiori che si usano per addobbare le case e le sinagoghe probabilmente rimandano al luoghi lussureggiante nel deserto in cui fu ricevuta la Torà.
Il pasto di Shavuoth è a base di latte (vedi articolo su questo blog "la cucina ebraica"). Le origini di questa usanza possono essere diverse, le più accreditate sono due: 
- il sapore della Torà viene paragonato a quello del latte e del miele
-oppure che gli ebrei non avendo ancora ricevuto la Legge, non erano in grado di procedere alla macellazione rituale degli animali, per cui si astenevano dal mangiare la carne.
Dopo la cena della vigilia, molti usano studiare la Torà per tutta la notte. 
Il secondo giorno di Shavuot si legge il libro di Ruth, libro facente parte del canone biblico, nel quale viene narrata la storia di Ruth la moabita, della sua conversione all'ebraismo, conversione alla quale arrivò attraverso tappe spirituali paragonabili a quelle del popolo ebraico. 
E' una storia molto bella, dal profondo insegnamento: la storia di Ruth donna della tribù di Moab che sposa un ebreo.
Rimasta vedova, decide di condividere il destino della suocera, Noemi, anch'ella vedova e cui sono morti entrambi i figli.
Noemi torna a Betlemme, di cui è originaria, e Ruth la segue, sposando poi un parente della suocera – Booz - ed entrando a far parte del popolo ebraico.
Da Ruth e da Booz discenderà il re Davide.

La storia di Ruth è paradigmatica di rapporti interetnici ed interreligiosi basati sull'amicizia e sull'integrazione: proprio da Ruth – che provenendo da un altro popolo decide dopo la morte del marito ed in assoluta autonomia di far parte del popolo ebraico – discenderà la dinastia sotto la quale Israele raggiungerà il massimo splendore. E da Ruth discenderà quindi anche il Messia, che, secondo la profezia di Isaia, apparterrà alla discendenza di Davide.