Solo pochi giorni fa
assistevamo ad un “abbraccio”, patrocinato da Sua Santità, con la speranza di pace,
solo pochi giorni fa si formava e inaugurava il nuovo “governo palestinese” a
cui l’occidente, entusiasta (!!), augurava di lavorare per la pace..ma ecco che
dopo solo pochi giorni si ode la voce –vera- di Hamas (con cui Abu Mazen,
quello dell’abbraccio fraterno e portatore di pace di soli otto giorni fa, si è alleato),
che esorta i membri del suo braccio armato in Cisgiordania a colpire soldati e
civili israeliani per “difendere i prigionieri nelle carceri israeliane”.
“Chiediamo agli uomini della resistenza in Cisgiordania, soprattutto alle
Brigate Al-Qassam – ha scritto lunedì su Facebook il portavoce di Hamas, Hussam
Badran – di compiere il loro dovere prendendo di mira soldati e coloni
occupanti”.
Ed ecco..giovedi sera
tre giovani israeliani spariscono..tre giovani studenti di una scuola rabbinica di una colonia nei pressi di
Gush Etzion.
Yaakov Naftali Ben
Rachel Devorah
Gilad Michael ben
Bat Galim
Eyal ben Iris
Teshura
Questi sono i nomi
dei tre ragazzi che sono scomparsi; dopo i primi momenti e dopo le stesse
parole delle famiglie che ribadiscono di non avere alcun motivo per credere che
i ragazzi abbiano deciso di lasciare la casa per conto
proprio, non resta che accettare il fatto che gli stessi siano stati
vittime di rapimento, nella West Bank, probabilmente con una azione
studiata a tavolino e pianificata nei minimi dettagli. Anche se le
rivendicazioni si sono susseguite da parte di vari gruppi, secondo lo Shin Bet
dietro c’è la longa mano di Hamas. A conferma di questa ipotesi l’annuncio fatto ieri sera dai terroristi alla
popolazione palestinese di ostacolare con tutti i mezzi l’esercito israeliano
nella ricerca dei tre ragazzi, anche con azioni violente.
Ieri sera il fatto è stato
rivendicato da un semi sconosciuto gruppo salafita di Hebron, 'Daulat
al-Islam'.
Sul tavolo
degli investigatori - secondo i media - varie ipotesi: dalla peggiore, il timore di una fine cruenta,
alla possibilità che subito dopo il possibile rapimento i tre ragazzi siano
stati separati, rendendo così più difficile il ritrovamento, al loro eventuale
spostamento fuori Israele, via Negev - la zona desertica nel sud del paese - e,
probabilmente, via Giordania. L'ultimo avvistamento dava i tre allievi
della ultraortodossa Makor Chaim Yeshivah impegnati a fare l'autostop.
Il Governo
israeliano ieri sera ha detto di ritenere responsabili della sorte dei tre
ragazzi il nuovo Governo di Unità Nazionale Palestinese.
“Le forze di
sicurezza sono ormai quasi certe che i tre ragazzi adolescenti sedicenni
studenti di una yeshiva siano stati rapiti e si trovino in Cisgiordania dopo la
scomparsa nella zona di Gush Etzion. Le forze di sicurezza stanno conducendo
ricerche per verificare se ci sia una connessione tra una macchina bruciata
scoperta nei pressi di Hebron e gli adolescenti scomparsi. Una fonte di stato
ha detto che "l'evento è da inserirsi nell'escalation di violenza in
Giudea e Samaria in atto da quando Abu Mazen ha permesso all'organizzazione
terroristica Hamas di partecipare al governo palestinese".
Lo Shin Bet e il Comando Centrale dell'IDF stanno
gestendo la scomparsa dei ragazzi come un rapimento da parte di una cellula
terroristica perché, tra le altre cose, i loro telefoni cellulari hanno smesso
di emettere il segnale di localizzazione esattamente nello stesso luogo sono
stati visti l'ultima volta - tra Kfar Etzion e l'insediamento Alon Shvut - .
L'ambasciatore americano in Israele, Dan Shapiro è stato informato che uno
degli israeliani mancanti è anche un cittadino americano.
Le forze di sicurezza scrutano aree aperte a Gush
Etzion a piedi, in auto e utilizzando ogni altro dispositivo di osservazione.
L'agenzia di stampa palestinese Ma'an ha riferito che l'esercito sta
setacciando zone a sud di Hebron e ha istituito posti di blocco in diversi
punti. Le forze dell'IDF hanno fatto irruzione alcune case ed effettuato un
paio di arresti mentre allo stesso tempo, droni israeliani sarebbero stati
visti sorvolare la parte meridionale del Monte Hebron. Le ore immediatamente
successive sono determinanti in quanto in altri episodi di questo tipo, gli
ostaggi sono stati uccisi immediatamente dopo il rapimento.
Il primo ministro Netanyahu ha contattato le
famiglie dei ragazzi scomparsi assicurando loro che Israele farà tutto il
possibile per portarli a casa. Il primo ministro si è anche incontrato nel suo
ufficio di Tel Aviv con alti funzionari della sicurezza dove ha chiarito come
"Israele veda l'Autorità Palestinese come responsabile della sicurezza dei
ragazzi".
Il portavoce dell'IDF ha fatto un annuncio
ufficiale per avvisare il pubblico di non credere alle voci che si sono diffuse
in tutto il paese a partire da stamattina riguardo l'irruzione in una casa e
della conseguente liberazione di due dei ragazzi, una svolta che il portavoce
ha negato con decisione. "Sto chiedendo a tutti di comportarsi in modo
responsabile. Non c'è alcuna verità dietro alle voci che qualcuno sta
diffondendo", ha detto il portavoce.
Il capo di stato maggiore Benny Gantz ha incaricato
tutte le unità dell'esercito pertinenti, tra cui una unità di fronte a
situazioni in ostaggio, di aumentare il loro livello di allerta e di prepararsi
a qualsiasi scenario.” (da pagina facebook di Progetto Dreyfus)
Il premier
israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una riunione di emergenza del gabinetto
di sicurezza presso il quartier generale delle forze armate
(Idf) a Tel Aviv, a cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa, Moshe
Yaalon, il collega della Pubblica Sicurezza, Yitzhak Aharanovich, il capo dello
Shin bet, Yoram Cohen e il capo di Stato maggiore dell'Idf, Banny Gantz.
"Israele ritiene l'Anp responsabile dell'incolumità dei rapiti", si
legge in un comunicato dell'ufficio del premier. "So che state soffrendo,
siate forti, lo Stato d'Israele farà ogni sforzo per i vostri figli", ha
fatto sapere Netanyahu alle famiglie.
ll segretario di Stato Usa,
John Kerry, ha parlato con il presidente palestinese Abu Mazen dell'intera
vicenda e già ieri a Londra aveva "espresso la sua preoccupazione"
per la scomparsa dei ragazzi in un incontro con il ministro della Giustizia
israeliano, Tzipi Livni, e in una successiva telefonata con l'Autorità
nazionale palestinese. Livni ha esortato Kerry a lavorare con Abu
Mazen per aiutare il ritorno a casa dei ragazzi.
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