Anche quest’anno ci avviciniamo alla data del 27 gennaio, il
Giorno della Memoria.
Credo ormai tutti si sappia cosa si
ricorda (la risoluzione 60/7 dell'Assemblea delle Nazioni Unite del
1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria scelse la data del 27
gennaio per ricordare la tragedia della Shoàh, il 27 gennaio fu scelto poiché proprio in quel giorno, nel 1945, le
truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschiwitz).
Da alcuni
anni si assiste tuttavia ad accesi e, almeno per me, dolorosi dibattiti su questa giornata.
Tralasciamo
tutti coloro che, proprio in occasione del 27 gennaio e solo in questa giornata,
se ne escono con recriminazioni sul fatto che non sia l’unico sterminio
accaduto nella storia. Il che è certamente vero, ma è altresì vero che ogni
genocidio puo’ avere ben diritto a una sua precisa giornata, senza con cio’
voler assolutamente dimenticare gli altri.
Nel 1961 il grande compositore russo Šostakovič scrisse
la Sinfonia n. 13 in si bemolle minore (Op. 113, Babij
Jar) in memoria degli ebrei trucidati a Babij Jar appunto (“il burrone
della nonna”, 33 mila ebrei trucidati in due soli giorni).
Subito il governo sovietico, con cui già il
compositore aveva dei “problemi”, lo riprese facendo notare che durante la guerra
morirono anche molti russi non ebrei. La risposta di Šostakovič fu
“è vero, è certamente vero, ma io ho scritto quest’opera per ricordare
gli ebrei”
Ma chi davvero mi desta profonde perplessità sono sono
coloro che invitano al ricordo e usano manifesti con le scritte “Giornata della
memoria antifascista e antisionista”
E qui proprio
non ci siamo.
Prima di
tutto la Giornata della Memoria è
definita dalla legge italiana quale a giornata per
"ricordare
la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione
italiana dei cittadini ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte.."
L'accostamento "antifascista e antisionista" non ha alcun senso.
Il Fascismo si rifà al politico giornalista Benito
Mussolini Alcune delle dottrine e delle pratiche elaborate e adottate dal
fascismo italiano si sono diffuse in seguito, anche se con caratteristiche
differenti, in Europaa e in altri Paesi del mondo.
Era un movimento nazionalista
autoritario e totalitario, con una ideologia reazionaria e rivoluzionaria. Sfocio’ nella dittatura e in leggi basate sul razzismo
Il fascismo è una ideologia che intende(va) imporre un nuovo ordine ad una Nazione (avendo tra l’altro anche manie di espansionismo) basato su totalitarismo, xenofobia e razzismo. Si allineava al nazismo che teorizzava e auspicava una “razza nuova”, pura, nordica, superiore. Gli altri da eliminare
Nulla di tutto cio’ appartiene al sionismo, che è invece ideologia di aspirazione ad una propria terra, alla ricostituzione di una propria Nazione, non ha elementi xenofobi, razzisti né totalitari.
Il
sionismo è un movimento internazionale
di autoderminazione del popolo ebraico
che riteneva possibile mediante la nascita di una nazione ebraica, non
nel senso di esclusione dalla società dei soggetti non ebrei, ma nel senso di Stato ove il popolo ebraico potesse fiorire.
E’
importante ricordare dove e come nasce il movimento sionista: nasce infatti tra gli ebrei
europei, e russi. Questi da tempo
vivevano situazioni di disagio se non addirittura di discriminazione
legale tanto che molti, moltissimi ebrei
russi per esempio emigrarono verso gli Usa (tra i famosi migranti russi verso
gli usa troviamo ad esempio Golda Meir, futura Primo Ministro di Israele).
Fu con la Shoà che sempre un maggior
numero di ebrei sentì la necessità di un paese rifugio, di una Nazione propria.
Ma sarebbe errato sostenere che
Israele sia nato per “riparare al
disastro”, l’idea sionista era presente
ben prima, indicativamente dal 1880.
Anche precedentemente vi era sempre stata una certa immigrazione ebraica
verso Gerusalemme, per motivi religiosi, con il sionismo questa immigrazione è
di stampo laico: ricostruire una nazione propria, una identità propria, una
lingua propria.
Il Congresso sionista del 1897
chiuse i lavori con questa affermazione “Il
sionismo persegue per il popolo ebraico una patria in Palestina pubblicamente
riconosciuta e legalmente garantita.”
Creare una patria
per un popolo (ebraico, cinese, armeno o chichessia) non risponde a un’esigenza
di giustizia ? non esiste un principio di l di autodeterminazione dei popoli? Questo principio sancisce l'obbligo, in capo
alla comunità di Stati, a consentire che un popolo sottoposto a dominazione straniera
o facente parte di uno stato che pratica la discriminazione, possa determinare il proprio destino in uno dei seguenti
modi: ottenere l'indipendenza, associarsi o integrarsi a un altro stato già in
essere, o, comunque, a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico.
Al tempo il popolo ebraico era sparso in piu’
stati e in molti di essi gli ebrei subivano un vero e proprio apartheid, si
pensi alla Russia zarista e ai terribili pogrom di fine ottocento/primi del
novecento.
Quindi il sionismo non è altro che
una ideologia volta a far nascere una nazione libera, ma attenzione, una
nazione democratica, non già una nazione di stampo fascista, dittatoriale. Nell’attuale Israele, nazione laica (non religiosa), vi è libertà di
religione, libertà di parola, di voto, diritti civili per ogni cittadino a
prescindere dal suo essere ebreo o meno. Israele non ha leggi che discriminano
i non ebrei, detto in termini molto semplici.
Uno stato fascista, come fu l’Italia
degli anni 30/40, aveva un governo dittatoriale, e leggi che discriminavano i
cittadini sulla base dell’etnia e /o della religione.
Non possiamo in nessun modo accostare
il fascismo al sionismo.
Lascio alle parole di Martin Luther King la
spiegazione di “sionismo”. Il pastore americano scrisse una “lettera ad un
amico antisionista” affrontando proprio questo tema.
Estratto da “Letter to an Anti-Zionist Friend”, di
Martin Luther King
“(…) Tu dichiari, amico mio, che tu non odii affatto
gli Ebrei, che tu sei solamente anti-sionista. Per questo dico che la verità
risiede sulla cima della montagna, e che i suoi echi risuonano nelle verdi
vallate della terra di Dio. Quando le persone criticano il sionismo, esse
pensano agli Ebrei, e questa è la verità di Dio.
L’antisemitismo, l’odio nei confronti del popolo
ebraico, è stata e rimane una macchia sull’anima dell’umanità. Siamo pienamente
convinti su questo punto. E, di conseguenza, sappiamo anche questo:
anti-sionismo significa intrinsecamente anti-semitismo, e
sarà sempre così.
Perché? Per il semplice motivo che il sionismo
è niente meno che il sogno e l’ideale del popolo ebraico di tornare a vivere in
pace nella propria terra. Il Popolo ebraico, ce lo dicono le
Scritture, un tempo ha potuto vivere unito in Israele. Gli ebrei sono
stati espulsi dai tiranni romani, quegli stessi Romani che hanno crudelmente
ucciso Nostro Signore. Condizionati dal pensiero della loro patria,
ossessionati dal ricordo della loro nazione in cenere, il popolo ebraico è stato
costretto a vagare in tutto il mondo. Ancora una volta, un’ennesima volta, il
popolo ebraico è caduto nelle mani di un tiranno che lo ha sottomesso.
Il Popolo Nero conosce, amico mio, che cosa
significhi soffrire i tormenti della tirannia sotto un giogo a lui imposto. I
nostri fratelli in Africa hanno pregato, invocato, chiesto, preteso il
riconoscimento e la realizzazione del proprio diritto naturale a vivere in pace
per diritto naturale nel proprio paese. Per chi anela a conquistare
questo diritto inalienabile di tutta l’umanità, dovrebbe essere
facile comprendere e sostenere il diritto del popolo ebraico a vivere
sulla terra dell’antica Israele. Tutti gli uomini di buona volontà,
dovrebbero esultare al compimento della promessa fatta da Dio per il suo popolo,
che possa vivere nella gioia sulla sua terra “ricostruita” da loro e prima
rubata.
Questo è il sionismo, niente di più, niente di meno.
Se ritieni che il Popolo ebraico meriti di avere uno
Stato indipendente, allora sei un sionista. E’ così facile.
Sionismo non è una parolaccia. Si tratta di un credo che rafforza il diritto
legittimo del popolo ebraico al’auto-determinazione.
Non devi essere un Ebreo per essere un sionista, allo
stesso modo non è necessario essere una donna per essere una femminista, o una
persona di colore per credere nella parità di diritti dei Neri.
Essere un sionista non significa ritenere che Israele
sia perfetto o non faccia errori. E’ possibile sostenere l’aspirazione
nazionale palestinese, e ancora essere un sionista
Come sionista è possibile essere in disaccordo
con le politiche d’Israele, criticare apertamente il suo governo E’
possibile intervenire per sollecitare i governanti israeliani a modificare il
loro operato, fino a rimostrare nei loro confronti.[ Accade ogni giorno, perché
Israele democraticamente permette a ognuno di esprimere la propria opinione e
non impicca i dissidenti alle gru, nota mia]
Ma non si può togliere il diritto ad Israele di
esistere come Stato sovrano per il popolo ebraico.
E che cos’è l’anti-sionismo?
E’ la negazione al popolo ebraico di un diritto
fondamentale, che noi reclamiamo giustamente per la gente d’Africa e che deve
essere giustamente accordato a tutte le nazioni della terra. Questa è
una discriminazione contro gli Ebrei, amico mio, solo perché sono
ebrei. In una parola è anti-semitismo. L’antisemita coglie ogni
occasione per esprimere il suo odio criminale nei confronti degli ebrei. Il
tempo ha reso impopolare in Occidente proclamare apertamente il suo odio nei confronti
degli ebrei. Stando così le cose, l’anti-semita deve inventare ogni
volta nuove forme e nuovi preconcetti per il suo veleno. Come dovrebbe
gioire per questa nuova mascherata! Egli non odia gli ebrei, è soltanto
anti-sionista. Amico mio, io non t’accuso deliberatamente di
antisemitismo. So che è nel giusto chi sente come me un profondo amore per la
verità e la giustizia, una repulsione per il razzismo, i pregiudizi, le
discriminazioni. Ma io so che tu hai sbagliato, analogamente agli altri Stati che
ritengono si possa essere anti-sionista, pur rimanendo fedeli ai principi che
condividiamo sinceramente di cuore entrambi, tu ed io.
Anelo nel profondo del cuore e dell’anima che
comprendiate questo. Quando le persone criticano il sionismo, si
sbagliano: pensano agli Ebrei.
Martin Luther King
Pertanto tra
pochi giorni, onoriamo dunque la memoria, ricordiamo, da italiani, un passato ingombrante, difficile, tragico, ma riflettiamo anche che oggi piu' che mai l'antisemismo è vivo, mascherato da antisionismo.
Non possiamo deporre fiori sulle tombe, fare comizi, veder film, piangere per i morti del passato, leggere libri con commozione e partecipazione, senza ricordare che oggi moltissimi ebrei in questa nostra Europa sono in pericolo, come allora.
Spero..non come allora!
Oggi esiste Israele, esiste questo Stato pronto ad accogliere gli ebrei. E vorrei che ogni ebreo nel mondo potesse scegliere di andarci a vivere, ma non vorrei mai che qualcuno fosse costretto a farlo perchè in Italia, o in Francia, o in Svezia la sua vita fosse a rischio.