mercoledì 24 gennaio 2018

27 gennaio 2018 Giornata della Memoria


Anche quest’anno  ci avviciniamo alla data del 27 gennaio, il Giorno della Memoria.

Credo ormai tutti si sappia cosa si ricorda (la risoluzione 60/7 dell'Assemblea delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria scelse la data del 27 gennaio per ricordare la tragedia della Shoàh,  il 27 gennaio fu scelto  poiché proprio in quel giorno, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschiwitz).

Da alcuni anni si assiste tuttavia ad accesi e, almeno per me, dolorosi dibattiti su questa giornata. 

Tralasciamo tutti coloro che, proprio in occasione del 27 gennaio e solo in questa giornata, se ne escono con recriminazioni sul fatto che non sia l’unico sterminio accaduto nella storia. Il che è certamente vero, ma è altresì vero che ogni genocidio puo’ avere ben diritto a una sua precisa giornata, senza con cio’ voler assolutamente dimenticare gli altri.
Nel 1961 il grande compositore russo Šostakovič scrisse la Sinfonia n. 13 in si bemolle minore (Op. 113, Babij Jar) in memoria degli ebrei trucidati a Babij Jar appunto (“il burrone della nonna”, 33 mila ebrei trucidati in due soli giorni).
Subito il governo sovietico, con cui già il compositore aveva dei “problemi”, lo riprese facendo notare che durante la guerra morirono anche molti russi non ebrei.  La risposta di Šostakovič fu “è vero, è certamente  vero, ma io ho scritto quest’opera per ricordare gli ebrei”

Ma chi davvero mi desta profonde perplessità sono  sono coloro che invitano al ricordo e usano manifesti con le scritte “Giornata della memoria antifascista e antisionista”

E qui proprio non ci siamo.
Prima di tutto la Giornata della Memoria  è definita dalla legge italiana quale a giornata per 


"ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte.."

L'accostamento "antifascista e antisionista" non ha alcun senso.
Il Fascismo si rifà al  politico giornalista Benito Mussolini Alcune delle dottrine e delle pratiche elaborate e adottate dal fascismo italiano si sono diffuse in seguito, anche se con caratteristiche differenti, in Europaa e in altri Paesi del mondo.
Era un movimento nazionalista autoritario e totalitario, con una ideologia reazionaria e rivoluzionaria.   Sfocio’ nella dittatura e in leggi  basate sul razzismo
Il fascismo è una ideologia che intende(va) imporre un nuovo ordine ad una Nazione (avendo tra l’altro anche manie di espansionismo) basato su totalitarismo, xenofobia e razzismo. Si allineava al nazismo che teorizzava e auspicava una “razza nuova”, pura, nordica, superiore. Gli altri da eliminare
Nulla di tutto cio’ appartiene al sionismo, che è invece ideologia di aspirazione ad una propria terra, alla ricostituzione di una propria Nazione, non ha elementi xenofobi, razzisti né totalitari.
 Il sionismo è un movimento  internazionale di autoderminazione del popolo ebraico  che riteneva possibile mediante la nascita di una nazione ebraica, non nel senso di esclusione dalla società dei soggetti non ebrei, ma nel senso di  Stato ove il popolo ebraico potesse fiorire.
E’ importante ricordare dove e come nasce il movimento sionista:  nasce infatti  tra gli ebrei  europei, e russi.  Questi da tempo vivevano situazioni di disagio se non addirittura di discriminazione legale  tanto che molti, moltissimi ebrei russi per esempio emigrarono verso gli Usa (tra i famosi migranti russi verso gli usa troviamo ad esempio Golda Meir, futura Primo Ministro di Israele).
Fu con la Shoà che sempre un maggior numero di ebrei sentì la necessità di un paese rifugio, di una Nazione propria.
Ma sarebbe errato sostenere che Israele sia nato  per “riparare al disastro”,  l’idea sionista era presente ben prima, indicativamente dal 1880.  
Anche precedentemente vi era sempre stata una certa immigrazione ebraica verso Gerusalemme, per motivi religiosi, con il sionismo questa immigrazione è di stampo laico: ricostruire una nazione propria, una identità propria, una lingua propria.
Il Congresso sionista del 1897 chiuse i lavori con questa affermazione “Il sionismo persegue per il popolo ebraico una patria in Palestina pubblicamente riconosciuta e legalmente garantita.”
Creare una patria per un popolo (ebraico, cinese, armeno o chichessia) non risponde a un’esigenza di giustizia ? non esiste un principio di l di autodeterminazione dei popoli?  Questo principio sancisce l'obbligo, in capo alla comunità di Stati, a consentire che un popolo sottoposto a dominazione straniera  o facente parte di uno stato che pratica la discriminazione, possa determinare il proprio destino in uno dei seguenti modi: ottenere l'indipendenza, associarsi o integrarsi a un altro stato già in essere, o, comunque, a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico.
Al tempo il popolo ebraico era sparso in piu’ stati e in molti di essi gli ebrei subivano un vero e proprio apartheid, si pensi alla Russia zarista e ai terribili pogrom di fine ottocento/primi del novecento.
Quindi il sionismo non è altro che una ideologia volta a far nascere una nazione libera, ma attenzione, una nazione democratica, non già una nazione di stampo fascista, dittatoriale.   Nell’attuale Israele, nazione laica (non religiosa), vi è libertà di religione, libertà di parola, di voto, diritti civili per ogni cittadino a prescindere dal suo essere ebreo o meno. Israele non ha leggi che discriminano i non ebrei, detto in termini molto semplici.
Uno stato fascista, come fu l’Italia degli anni 30/40, aveva un governo dittatoriale, e leggi che discriminavano i cittadini sulla base dell’etnia e /o della religione.
Non possiamo in nessun modo accostare il fascismo al sionismo.

Lascio alle parole di Martin Luther King la spiegazione di “sionismo”. Il pastore americano scrisse una “lettera ad un amico antisionista” affrontando proprio questo tema.
Estratto da “Letter to an Anti-Zionist Friend”, di Martin Luther King   

“(…) Tu dichiari, amico mio, che tu non odii affatto gli Ebrei, che tu sei solamente anti-sionista. Per questo dico che la verità risiede sulla cima della montagna, e che i suoi echi risuonano nelle verdi vallate della terra di Dio. Quando le persone criticano il sionismo, esse pensano agli Ebrei, e questa è  la verità di Dio.
L’antisemitismo, l’odio nei confronti del popolo ebraico, è stata e rimane una macchia sull’anima dell’umanità. Siamo pienamente convinti su  questo punto. E, di conseguenza, sappiamo anche questo: anti-sionismo significa intrinsecamente anti-semitismo, e sarà sempre così.
Perché? Per il semplice motivo che il sionismo è niente meno che il sogno e l’ideale del popolo ebraico di tornare a vivere in pace nella propria terra. Il Popolo ebraico, ce lo dicono le Scritture, un tempo ha potuto vivere unito in Israele. Gli ebrei sono stati espulsi dai tiranni romani, quegli stessi Romani che hanno crudelmente ucciso Nostro Signore. Condizionati dal pensiero della loro patria, ossessionati dal ricordo della loro nazione in cenere, il popolo ebraico è stato costretto a vagare in tutto il mondo. Ancora una volta, un’ennesima volta, il popolo ebraico è caduto nelle mani di un tiranno che lo ha sottomesso.
Il Popolo Nero conosce, amico mio,  che cosa significhi soffrire i tormenti della tirannia sotto un giogo a lui imposto. I nostri fratelli in Africa hanno pregato, invocato, chiesto, preteso il riconoscimento e la realizzazione del proprio diritto naturale a vivere in pace per diritto naturale nel proprio paese. Per chi anela a conquistare questo diritto inalienabile di tutta l’umanità, dovrebbe essere facile comprendere e sostenere il diritto del popolo ebraico a vivere sulla terra dell’antica Israele. Tutti gli uomini di buona volontà, dovrebbero esultare al compimento della promessa fatta da Dio per il suo popolo, che possa vivere nella gioia sulla sua terra “ricostruita” da loro e prima rubata.

Questo è il sionismo, niente di più, niente di meno.

Se ritieni che il Popolo ebraico meriti di avere uno Stato indipendente, allora sei un sionista. E’ così facile.
Sionismo non è una parolaccia. Si tratta di un credo che rafforza il diritto legittimo del popolo ebraico al’auto-determinazione.
Non devi essere un Ebreo per essere un sionista, allo stesso modo non è necessario essere una donna per essere una femminista, o una persona di colore per credere nella parità di diritti dei Neri.
Essere un sionista non significa ritenere che Israele sia perfetto o non faccia errori. E’ possibile sostenere l’aspirazione nazionale palestinese, e ancora essere un sionista 
 Come sionista è possibile essere in disaccordo con le politiche d’Israele, criticare apertamente il suo governo E’ possibile intervenire per sollecitare i governanti israeliani a modificare il loro operato, fino a rimostrare nei loro confronti.[ Accade ogni giorno, perché Israele democraticamente permette a ognuno di esprimere la propria opinione e non impicca i dissidenti alle gru, nota mia]
Ma non si può togliere il diritto ad Israele di esistere come Stato sovrano per il popolo ebraico.

E che cos’è l’anti-sionismo?

E’ la negazione al popolo ebraico di un diritto fondamentale, che noi reclamiamo giustamente per la gente d’Africa e che deve essere giustamente accordato a tutte le nazioni della terra. Questa è una discriminazione contro gli Ebrei, amico mio, solo perché sono ebrei. In una parola è anti-semitismo. L’antisemita coglie ogni occasione per esprimere il suo odio criminale nei confronti degli ebrei. Il tempo ha reso impopolare in Occidente proclamare apertamente il suo odio nei confronti degli ebrei. Stando così le cose, l’anti-semita deve inventare ogni volta nuove forme e nuovi preconcetti per il suo veleno.  Come dovrebbe gioire per questa nuova mascherata! Egli non odia gli ebrei, è soltanto anti-sionista. Amico mio, io non t’accuso deliberatamente di antisemitismo. So che è nel giusto chi sente come me un profondo amore per la verità e la giustizia, una repulsione per il razzismo, i pregiudizi, le discriminazioni. Ma io so che tu hai sbagliato, analogamente agli altri Stati che ritengono si possa essere anti-sionista, pur rimanendo fedeli ai principi che condividiamo sinceramente di cuore entrambi, tu ed io.
Anelo nel profondo del cuore e dell’anima che comprendiate questo. Quando le persone criticano il sionismo, si sbagliano: pensano agli Ebrei.

Martin Luther King 

Pertanto tra pochi giorni, onoriamo dunque la memoria, ricordiamo, da italiani,  un passato ingombrante, difficile, tragico, ma riflettiamo anche che oggi piu' che mai l'antisemismo è vivo, mascherato da antisionismo.
Non possiamo deporre fiori sulle tombe, fare comizi, veder film, piangere per i morti del passato, leggere libri con commozione e partecipazione, senza ricordare che oggi moltissimi ebrei in questa nostra Europa sono in pericolo, come allora.
Spero..non come allora!

Oggi esiste Israele, esiste questo Stato pronto ad accogliere gli ebrei. E vorrei che ogni ebreo nel mondo potesse scegliere di andarci a vivere, ma non vorrei mai che qualcuno fosse costretto a farlo perchè in Italia, o in Francia, o in Svezia  la sua vita fosse a rischio.

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