Abbiamo tutti
ormai coscienza di quanto accaduto nella notte tra il 31 dicembre e il 1
gennaio a Colonia e una decina di città tedesche dove orde di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, hanno provocato molestato minacciato stuprato e
derubato le donne tedesche che stavano festeggiando San Silvestro. Siamo a 500 denunce.
Le immagini riprese
dalle telecamere, quelle poche, bastano a farmi rabbrividire. Esattamente come
rabbrividisco di fronte al voler sminuire questi fatti
Se avere
l’immagine di un uomo che sputa verso una donna impaurita da’ il voltastomaco, ancor di piu’ è
stomachevole è l’atteggiamento di chi vuole
trovare una giustificazione o sminuire la cosa
Si legge su Informare per Resistere “Questi ragazzotti magrebini conoscevano l’Europa dalla TV, si
attendevano esattamente quello che si aspettano i nostri ragazzi la sera in
discoteca: un facile Postribolo a buon mercato! Tutto qui.”
E Giulietto Chiesa gli fa eco “È una
montatura mediatica, che dice con chiarezza (a chi ha gli strumenti per capire)
che c’è chi vuole far salire l’isteria della gente. Per evidenti ragioni
politiche, cioè per abituare il cittadino a un clima xenofobo”
Dacia Maraini segue il loro trend “non
posso credere che tra di loro vi fossero immigrati, gente che ha alle spalle
storie molto dolorose”.
Ho letto piu’ volte queste frasi, i pezzi
di costoro e ho faticato a credere a cosa leggevo: abbiamo oltre 500 denunce e
qualcuno osa giustificare? Sono ragazzotti, sono montature, non possono essere
immigrati perché siccome hanno storie di dolore alle spalle non farebbero mai
male a nessuno?
Non merita manco risposta il misogino Vauro che ha esordito con un criminale “Le nostre donne le stupriamo noi”..
Credo che la
nostra cara Europa finirà col morire di troppa democrazia e di troppa
ignoranza. Pretendiamo infatti di capire l’altro, senza conoscerlo, e ragionando
con i nostri metri logici.. giungendo a delle conclusioni buoniste “ma sì,
abbiamo tutti lo stesso Dio”, “ma si..tutti vogliamo la pace”
Ma non è
vero.
Credete
davvero che Allah sia come il Dio cristiano o ebraico? Leggete Corano e Bibbia..troverete un abisso,
a partire dall’inizio.. l’Adamo creato
dal JHVH ebraico è fatto a immagine e somiglianza del divino. L’Adamo coranico
no. E’ una differenza di sostanza notevolissima
E ancora, poi
mi fermo perché non è esattamente il mio campo: nella tradizione
ebraico-cristiana troviamo molti grandi da Abramo a Mosè a Giacobbe che
discutono con Dio, un Divino che parla all’Uomo, che tratta con lui. Pensate ad
Abramo che arriva a mercanteggiare qausi per la salvezza degli abitanti di Sodoma e
Gomorra che Lui voleva distruggere ritenendole città di empi..
Avete mai
letto di un personaggio del Corano che discute con Allah? No, non esiste.
L’Uomo coranico non discute con il divino e anzi Allah proprio non parla CON
l’uomo, ma ordina all’uomo. L’uomo esegue.
“In fondo
abbiamo tutti lo stesso Dio”? Non abbiamo lo stesso Dio, non abbiamo lo
stesso Adamo né la stessa Eva!
Con questo
non voglio concludere sull’essere una religione “migliore” dell’altra, ma
certamente che sono concettualmente differenti. E di questo occorre tener conto
quando si affronta la mentalità del mondo arabo, soprattutto quella di persone
piu’ integraliste e degli Stati che si definiscono essi per primi proprio “islamici”
Quando
affronto un argomento, devo ragionare con la mentalità dell’altro e non con la
mia, per capire come lui vede le cose. E questo modo di pensare lo devo
conoscere, non dare per scontato sia uguale al mio. Così se per me, europea, è normale andare in
giro a capodanno, a bere, o dare il
bacio in strada al fidanzato, per una donna dell’Arabia saudita non lo è
affatto.
La concezione
della donna è certamente lontana dal modello occidentale, come non abbiamo lo
stesso Dio, non abbiamo lo stesso Adamo, non abbiamo la stessa Donna
Nei testi
biblici “E JHVH fece cadere un sonno profondo sull’Adam che dormì, prese uno
dei suoi lati e chiuse la carne in quel punto “ (Gn. 2,21)
Alcuni vi
hanno visto come una subordinazione della donna,in tempi piu’ antichi, ma in
epoca piu’ moderna le interpretazioni cambiano decisamente. Rabbi Shlomo
Yitzchaki (1040-1105) noto come Rashi
specifica “che si tratta di un lato dell’uomo” e riprendendo l’idea di
un midrash (interpretazione del testo) secondo cui Adamo ed Eva sarebbero stati un solo
essere con due volti.
Altre
interpretazioni vogliono un primo uomo androgino.. A significare che il maschile e femminile
sono prima di tutto connaturazioni spirituali e non fisiche. Del resto Adamo è
creato a immagine e somiglianza del divino che ha in se il maschile e il
femminile
E un altro
midrash sul dono della Torah recita che “ la vigilia dello Shabbat, gli ebrei
si presentarono al monte Sinai, ordinati con gli uomini da un alto e le donne
dall’altro. Il Distinto, fonte di Benedizione, disse a Mosè “vai chiedi alla
figlie di Israele se esse gradiscono accettare la Tora” (da Letture Bibliche
H.F.Cipriani), quindi il prezioso dono della Tora’ viene prima offerto alla donna, che non puo’
certamente dirsi “sottomessa” all’uomo.
Nel Corano la
creazione di Adamo è tutta qui, Allah riferisce agli angeli che “Io sto per porre sulla Terra un mio
vicario”
Allah non parla con l’Uomo, parla ALL’uomo, pertanto la sua parola è la legge. L’Uomo è sottomesso e al contempo è superiore alla donna. Le spose sono create per l’uomo.
L' Ayatollah M. Mutahhari scrive a proposito della donna citando il Corano 4:1.
"L'unica anima" da cui l'umanità fu creata era quella di Adamo e, se
pure la storia Biblica della creazione di Eva da una costola di Adamo qui non
viene ripetuta, Maometto la riferisce in un hadith che suggerisce che, mentre uomini e donne possono avere le
stesse "innate caratteristiche", ciò non significa che siano uguali
in dignità, perché le donne sono ...deformi: "La donna è stata
creata da una costola e in nessun modo si raddrizzerà per te; così, se vuoi
servirti di lei, serviti pure di lei finché la deformità rimane in lei"
Anche il
mondo occidentale ha visto per secoli la donna sminuita e considerata succube
all’uomo.. ma abbiamo anche assistito ad una evoluzione del rapporto
uomo-donna. Il fatto che le leggi civili
si siano da tempo staccate da quelle religiose ha certamente aiutato a vedere
nella donna un soggetto di diritti, nel tempo parificati a quelli maschili.
Il mondo
arabo è restato, e ha voluto restare, isolato e fermo al Corano di 1400 anni fa
o poco oltre (forse solo in Marocco vi è
una scuola teologica un po’ vivace,tanto che nel 2005 si è giunti
all’emanazione di un codice della famiglia con l’abolizione dell’autorità
tutoria dell’uomo sulla donna).
“La cultura dei paesi arabi resta soffocata e,
fatto forse ancor piu’ grave, isolata dal resto del mondo: ogni anno nel mondo
arabo vengono tradotti 300 libri, un quinto rispetto alla Grecia. In Spagna in
un anno si traducono circa 100.000 libri, quanti ne sono stati tradotti in
tutti i Paesi arabi negli ultimi 2000 anni” da Arab Human Report 2002
I libri
pubblicati in arabo sono solo 1,1% della
produzione mondiale e di questo 1,1% il 17%
sono testi coranici (Il libro nero del
Califfato, Panella, 2015)
Nel rapporto
2002 di cui l’incipit, si legge che
della popolazione araba 65 milioni di adulti sono analfabeti (benché il
45% della popolazione araba viva in
paesi arabi con altissima rendita petrolifera e il 10% in paesi con rendite tr
i 10 e 18.000 dollari procapite, quindi non paesi poveri). Di questi 65 milioni
di analfabeti ben i 2/3 sono donne. Nel
2002, il Report evidenziava un 23% di arabi maschi adulti analfabeti e un 50%
di donne arabe adulte analfabete
Nel mondo
arabo, la vita è regolata da leggi di stampo religioso, e con differenze
notevoli tra leggi applicabili a donne o a uomini, laddove nel mondo occidentale abbiamo una
netta separazione tra le leggi dello Stato e la religione. La Costitituzione
del 1979 dell’Iran recita “La Repubblica Islamica è un sistema che si basa sulla fede in : Non c’è dio al di fuori di Dio (ilah illa
Allah), nella sua sovranità esclusiva, nei suoi comandamenti e nella necessità
di sottomettersi al suo ordine”, pertanto non possiamo affrontare il discorso
sul mondo arabo tralasciando.
Certamente la mancanza di veicolazione
culturale, ripresa anche dal Report delle Nazioni Unite, non aiuta il mondo
islamico ad uscire dall’idea di Corano come legge che possa regolare ogni
aspetto della vita, né nel confrontarsi con altre culture. Come noi ci confrontiamo con l’Islam, anche l’Islam
deve sapersi confrontare con noi.
Noi ne
abbiamo gli strumenti, ma tendiamo ad omologare il pensiero e ragioniamo partendo dal nostro modo di vivere e intendere, utilizziamo le categorie del pensiero ebraico cristiano che ci appartengono, ma che non sono le loro categorie mentali: per noi è assurdo pensare che ci si immoli, ad esempio, per Allah. Ci diciamo che se una persona arriva a tanto
sarà per disperazione. Mostrando di non capire affatto le ragioni di queste azioni.
All’inverso
neppure l’Islam mostra di avere gli strumenti per un confronto con la società
occidentale. Sempre che il confronto sia cio’ che desidera, perché pare che oggi questo Islam sia piu’ interessato alla
conquista dell’Occidente.
Lo stesso
Ministro tedesco ha infine ammesso che i fatti di Colonia derivano certamente
da una pianificazione ideata a monte, e non dal caso. Magari poi ci diranno
anche da chi sia stata ideata…con un po’ di coraggio potrebbero riuscire a
dirlo..
Come
sottolineava la Maraini, molti immigrati
fuggono da paesi di guerra, di carestie.. la scrittrice siciliana da cio’
arguisce che non potrebbero mai a loro volta usare la forza, io dissento su
questo punto. Molti arrivano da mondi dove la vita non è regolata dalle nostre
stesse leggi,dove la sensibilità umana (da noi formatasi in questi ultimi
secoli e sempre piu’ affinata) non è la stessa, dove la madre è fiera del
figlio che si immola per Allah, dove il fratello o il padre uccide la sorella se questa è
accusata di intrattenere rapporti con un uomo (poco importa se il rapporto
intrattenuto fosse stato non consenziente), dove lo
Stato è crollato (Siria, Iraq..), da luoghi ove il concetto di Capo, di gruppo
famigliare, di gruppo religioso, di califfato, sostituisce il concetto di
“nazione”.
Pensate al
Califfato Islamico: l’obiettivo non è di avere confini di Stato, ma di essere
nazione islamica tout court, di governare sulla umma islamica.
Stiamo assistendo ad una avanzata: e l’esercito nemico che sfonda le linee avversarie, entra nelle sue città..le saccheggia
e stupra (o uccide) le donne.
La guerra contro l’Europa continua: i mezzi sono
diversi da quelli del passato, sono mezzi terroristici.. che vanno dallo
sparare, al farsi esplodere, allo stupro di massa. E temo non saranno gli ultimi mezzi che
saremo costretti a vedere.
Nel momento
in cui accogliamo nei nostri paesi i rifugiati che fuggono da paesi in fiamme
(segno di primavere arabe fallite su tutta la linea..e non riesco a non vedere
un nesso con l’arretratezza culturale di cui il Report 2002 faceva menzione),
rendiamoci conto che hanno usi e costumi e soprattutto mentalità differenti
dalla nostra. Prenderne atto non
significa essere razzisti, ma comprendere meglio, comprendere la portata di
problemi che potrebbero nascere.
L’Europa è
sotto attacco da tempo, ora piu’ che mai. Persino le autorità tedesche, come
detto, hanno dovuto ammettere che si sia trattato di un attacco organizzato.. Dopo la Francia, ecco l’attacco portato alla
Germania
Non invoco chiusure di frontiere nè assurde cacce allo
straniero, ma auspico la capacità dell’Europa di vedere il problema e di saper
difendere la nostra cultura storia e tradizione. Essere sicuri a casa propria è
chiedere troppo?
Tiziana Marengo
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