Dafne Meir era una giovane donna di 38 anni e madre
di 6 figli,tra i 4 e i 17 anni, viveva con
il marito Natan, a Otniel, vicino a Hebron, città dove si respirano storia e
vita ebraica essendo la città dei Patriarchi e delle Matriarche, città antica
almeno di 2000 anni (nella foto sopra la Tomba dei Patriarchi).
Dafne ieri sera è stata assassinata
dentro la sua casa, alla presenza dei figli , per mano di un terrorista
palestinese che ha vibrato diversi fendenti alla parte superiore del corpo
della sventurata vittima, con odio, con ferocia. Da settembre ad oggi è la
28esima vittima del terrorismo palestinese “mordi e fuggi” come lo definisco
io. Attacca uccidi fuggi..
L'indagine della polizia ha rivelato che i
bambini della vittima, di Dafne, erano presenti solo all'interno della casa.
Le forze di sicurezza hanno cominciato a
cercare immediatamente l'aggressore armato di coltello, che è fuggito subito
dopo l'attacco in direzione di città palestinese, dove certamente verrà aiutato
a nascondersi e magari il suo gesto esaltato, lodato come esempio da seguire.
La
polizia ha detto di non conoscere sinora l'identità del terrorista, ma che
potrebbe aver lavorato come operaio nella zona.
Yochai Damari ha detto che una delle
figlie di Dafne ha assistito all'omicidio e ha visto il killer fuggire. Ha
aggiunto che altri due bambini erano all'interno della casa e hanno dovuto
assistere agli ultimi momenti della madre ferita a morte.
Secondo la figlia maggiore, il
terrorista sarebbe fuggito perché non riusciva a togliere il coltello dal corpo
della donna uccisa, altrimenti è probabile che avrebbe fatto del male anche ai
bambini
"E
'stato uno spettacolo terribile", ha detto Noam Bar, un paramedico della
Magen David Adom (MDA) arrivato sulla scena. "Abbiamo visto una donna, di
circa 40 anni, priva di sensi, non respirava e non dava segni di vita. Aveva
coltellate nella parte superiore del corpo, abbiamo effettuato prolungati
tentativi di rianimazione, ma sono stati costretti alla fine a dichiarare la
morte."
A
metà novembre 2015, il rabbino Yaakov Litman e suo figlio Netanel furono
assassinati in un attentato terroristico nei pressi di Otniel, con diversi
altri membri della famiglia in macchina con loro che restarono feriti.
Ma il terrorismo palestinese non si ferma
e oggi, in Cisgiordania, un ragazzo di 15 anni armato di coltello si è lanciato
su una giovane donna ebrea, incinta, ferendola in modo molto grave.
L’attentatore è stato neutralizzato, e
portato immediatamente all’Hadassah Medical Center di Gerusalemme.
Sulle pagine dei quotidiani italiani e
nelle notizie dei tg, questi fatti passano inosservati, Israele è sotto
attentati terroristici da mesi, ma poche voci si levano a condannare questi
fatti, i mass media -e l’opinione pubblica dietro- non danno il giusto peso agli attacchi
palestinesi nei confronti della popolazione ebraica di Israele.
Ingiustamente, perché è lo stesso terrorismo
che colpisce l’Europa e l’Africa.
Il terrorismo non ha mai giustificazioni,
e il riportare solo certi fatti terrorismo e non altri, è tipico di un
giornalismo fazioso.
Le piu’ sentite condoglianze alla
famiglia della cara Dafne, a suo marito, ai suoi figli, con l’augurio che
Israele trovi l’assassino, lo processi e venga condannato al carcere che
merita.
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