giovedì 28 gennaio 2016

Lessico della violenza. Violenza delle parole


Il 28 gennaio 2016 il prof. Claudio Vercelli, storico e studioso in particolare della Shoah e delle deportazioni, è stato ospite dell’Associazione Italia Israele di Alba Bra Langhe e Roero ed ha tenuto una lezione ai ragazzi dell’istituto Einaudi di Alba, in occasione della Giornata della Memoria.
Una lezione molto diversa dalle solite in cui si affronta l'argomento della Shoah. 

Il professore ha iniziato proiettando l’immagine, che vedete qui sopra, di un uomo-topo, tratta dal libro Maus di Art Spiegelman. Questo artista statunitense, figlio di un sopravvissuto, per anni si era trovato di fronte al silenzio del padre, intuendo una realtà nascosta, ma il padre restava silente sulla cosa e deciso a non raccontare. 
Siamo nella New York anni ’80, il padre di Art è immigrato negli Usa da tempo eppure è alieno, non ha imparato bene l’americano, usa i verbi solo all’infinito o all’indicativo presente.
Poi un giorno, racconta, racconta che là da dove viene lui e quelli come lui, ebrei, ma anche russi polacchi slavi…erano considerati “topi”, pidocchi da eliminare.. chi nega che uccidere un parassita, un pidocchio, un topo sia fare del bene alla società civile?
E Art racconta nel suo libro a fumetti la storia del padre (“un padre che sanguina storia” dirà)  e la Shoah  in modo particolare: lui e gli altri trasformati in topi, anche graficamente. Così erano visti dal nazismo.

La lezione del professore non vuole parlare delle vittime. Ma dei carnefici. Capire la loro mente, le loro parole.
Analizziamo in particolare un discorso tenuto da Himmler, Reichsführer delle Ss, braccio destro di Hitler, il 4 ottobre 1943 a Posen, rivolto ai suoi uomini. Il discorso fu registrato ed è agli atti del processo di Norimberga (in corsivo e neretto  le parti del discorso)

È assolutamente sbagliato proiettare la nostra anima intrepida con i suoi sentimenti profondi, la nostra gentilezza, il nostro idealismo su popoli alieni. Un principio deve essere assoluto per una SS: dobbiamo essere onesti, corretti, leali e camerateschi con nostri consanguinei e con nessun altro. Quello che accade ai Russi, quello che accade ai Cechi, mi è assolutamente indifferente. Tutto il sangue buono che può trovarsi tra le diverse nazioni dovremo acquisirlo per noi, se necessario portando via i bambini e facendoli crescere tra noi”
La guerra nazista ha una particolarità: è una guerra di annientamento, non solo di espansione. Un esercito che voglia conquistare delle terre combatte l’esercito avversario ma non si pone l’obbiettivo di eliminare la popolazione che incontra, basta che questa popolazione non gli sia ostile.
Per il nazismo i nemici sono topi, parassiti, soggetti non umani da eliminare. L’obbiettivo delle SS non è una guerra di conquista territoriale ma di annientamento delle popolazioni, prima fra tutte quella ebraica. E Himmler qui pone l’accento su come “noi” il popolo tedesco  sia gentile, intrepido, di buoni sentimenti, mentre gli altri sono “alieni”, con cui non si deve avere correttezza, lealtà o altri sentimenti buoni. Anzi, laddove sia possibile, i bambini di questi alieni vanno sottratti per rieducarli in stile tedesco ed affidarli a famiglie tedesche.
Himmler parla a ruota libera in questo discorso, perché parla alle sue SS, tra camerati. Li sprona anche, facendo leva sul fatto che loro sono i buoni, sono coloro che hanno alti sentimenti. Gli altri popoli non sono così (sono alieni) non meritano nulla.  Punta molto sul “sangue”, sul vincolo sanguigno che unisce loro e li divide dagli “alieni”

Che gli altri popoli vivano confortevolmente o muoiano di fame mi interessa solo nella misura in cui ne abbiamo bisogno come schiavi per la nostra cultura; a parte ciò, il loro destino non mi interessa affatto. Che 10.000 donne russe periscano per esaustione mentre scavano una trincea anticarro mi interessa solo nella misura in cui la trincea anticarro è completata per la Germania. Non dobbiamo essere rozzi e spietati se non necessario, è chiaro
Passaggio importante del Reichsfurher.. gli altri non importano, anzi sono schiavi
Verrebbe da chiedersi cosa significhi cultura.  La cultura non è forse anche superamento dell’abbruttimento? Superamento di istituti vili e immorali come la schiavitù, il lavoro nero, l’usare gli altri?  L’ideologia nazista perviene al concetto che sia morale, assolutamente morale, l’uso di persone per fini propri, la loro schiavitù.   Come fa un tedesco, un uomo con la tradizione culturale tedesca alle spalle, fatta di libertà, ad appoggiare questa ideologia?  Semplice…il nazismo ha saputo far leva su sentimenti molto profondi utilizzando termini e fraseologie strategiche: per esempio presentando gli altri come parassiti, come topi, come batteri.. è morale eliminare il parassita, il pidocchio. E’ utile alla società. Quei parassiti avevano “causato la sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale”. Questo fu un cavallo di battaglia nel marketing tedesco. Era dunque morale, giusto anzi necessario, eliminarli.

Noi tedeschi che siamo il solo popolo al mondo ad avere un atteggiamento decente verso gli animali, assumeremo un atteggiamento decente anche verso questi animali umani, ma è un crimine contro il nostro stesso sangue preoccuparci di loro e attribuirgli ideali.
Si torna sul tema del “sangue”.. il nazista non deve preoccuparsi degli altri, né sono agli altri attribuibili degli ideali. Chi ha compassione, chi dovesse vedere nell’altro un “uomo” commetterebbe un vero e proprio crimine nei confronti del sangue tedesco.

Vi parlerò qui con grande franchezza di un argomento molto serio. Dobbiamo ora discuterne apertamente tra di noi, ma non di meno mai accennarne in pubblico, così come non abbiamo parlato e non parleremo mai di quando il 30 giugno (1934) abbiamo eseguito senza esitare il dovere che ci era stato ordinato, mettendo al muro i camerati traditori e fucilandoli. E’ stata una forma di discrezione per noi ovvia, grazie a Dio, quella che ci ha spinto a non discuterne mai, a non accennarvi mai. La cosa ha fatto rabbrividire tutti, ma tutti sapevano che l’avrebbero rifatto se avessero ricevuto l’ordine e fosse stato necessario.

Mi riferisco alla evacuazione degli ebrei, allo sterminio del popolo ebraico. 
Arriviamo ad un punto focale. Himmler parla con schiettezza, è tra i suoi, non ha remore, è sincero. Invita tutti a non parlarne mai in pubblico. Le cose sporche si fanno ma non deve restarne traccia (ecco perché è importante celebrare la Giornata della Memoria: è il nostro schiaffo al nazismo).
Il problema è l’evacuazione degli ebrei e  per “evacuazione” il Reichsfuher intende  “sterminio”.
Il nazismo aveva creato una terminologia molto complessa e fuorviante: evacuazione, deportazione, spostamento forzato..volti a non spaventare le popolazioni nemiche, a non metterli in allarme.  In fondo in tempo di guerra puo’ essere normale che la popolazione venga “spostata”  anche con la forza, o che venga evacuata… per ragioni militari.  Succede in ogni guerra.
Nel suo discorso però Himmler chiarisce bene cosa si deve intendere per “evacuazione” ossia lo sterminio del popolo ebraico. A tavolino il nazismo decreta la fine di un popolo, l’eliminazione fisica di un popolo.

Indi elogia i suoi uomini, i quali non si sono tirati indietro nell’ingrato ma utile compito
Si tratta di una di quelle cose che sono facili da dire. “Il popolo ebraico deve essere sterminato” sostiene ogni membro del partito. “E’ chiaro, è parte del nostro programma, la eliminazione degli ebrei, lo sterminio, ebbene, lo faremo”. Ma ecco che vengono tutti, gli 80 milioni di buoni tedeschi, e ognuno ha il suo ebreo decente da segnalare. Certamente gli altri sono maiali, ma questo è proprio un ebreo speciale. Di tutti coloro che parlano così nessuno ha dovuto assistere, nessuno ha dovuto sopportare. La maggioranza di voi sa che cosa significhi vedere cento cadaveri che giacciono insieme, cinquecento o mille. Essere passati attraverso tutto ciò e, a parte qualche caso, esempio di debolezza umana, essere rimasti decenti, questo ci ha reso duri. Questa è una pagina gloriosa nella nostra storia che non è mai stata scritta né sarà mai più scritta in futuro.

Pare chiaro che parte del programma nazista sia lo sterminio. Ma lamenta Himmler, molti si tirano indietro nel fare, lo approvano ma  ognuno ha un ebreo “speciale” da salvare. Himmler elogia i camerati, le SS che hanno fatto sino ad allora il “lavoro” e che sono rimasti “decenti e duri”, anzi quel lavoro li ha come formati  !!  Si tratta di aver intessuto un tassello di gloriosa storia della Nazione.  Hanno ucciso ma nel farlo hanno adempiuto alla loro morale, un atto di amore verso il proprio paese, il proprio sangue.

Abbiamo sottratto agli ebrei le loro ricchezze. ho dato l’ordine tassativo – e l’Ober gruppenfuhrer delle SS Pohl l’ha eseguito – che tutte queste ricchezze siano, naturalmente, restituite al Reich. Per noi stessi non ne abbiamo trattenute. Individui che abbiano contravvenuto a questo principio saranno puniti conformemente a un ordine che ho emesso in principio e che minaccia: chiunque sottragga anche solo un marco morirà. Un certo numero di SS, non molti, hanno disobbedito a questo ordine e moriranno, senza pietà. Abbiamo il dovere morale, abbiamo il dovere verso il nostro stesso popolo di uccidere questo popolo che voleva ucciderci. Ma non abbiamo alcun diritto di arricchirci anche solo di una pelliccia, un orologio, un marco o una sigaretta o altro. Solo perchè abbiamo sterminato un bacillo, non vogliamo esserne infettati e morirne. Non permetterò che compaia anche un solo bubbone che metta radici. Se dovesse comparire, noi lo sradicheremo. Non rimarrò inerte a osservare che la minima infrazione trovi spazio qui. Laddove si verifichi, la cancelleremo insieme. Approssimativamente, comunque, possiamo dire di avere adempiuto questo compito per amore del nostro popolo. E non ne abbiamo sofferto danno nella nostra interiorità, nella nostra anima, nel nostro carattere.”
Himmler è severo: combattere e annientare il popolo ebraico è una missione a favore del Reich. Pertanto al Reich e  solo al Reich devono andare tutte le ricchezze sottratte agli ebrei.  Per chi contravviene, per il soldato che intasca anche solo un marco, la pena è la morte.
Durissimo con i trasgressori degli ordini. Del resto il nazismo E’ ordine, porta ordine e lo pretende.
Finale scioccante per la nostra mentalità:  questo lavoro è stato fatto per il bene del paese, del popolo tedesco, non per crudeltà. Il nazista non è uomo crudele né criminale, libera il suo popolo dai topi. L’animo del tedesco che ha operato in questo modo è intatto, puro, integro, non criminale.
Questo è il pensiero dei carnefici, il pensiero che ha indottrinato milioni di tedeschi. Trasformandoli  da buoni padri di famiglia a carnefici.

Viene spesso chiesto: perché le vittime non si sono ribellate?
Dobbiamo considerare che le vittime non erano solo uomini nel fiore degli anni o militari, erano famiglie con neonati bambini donne vecchi, persone che non sapevano neppure imbracciare un’arma o lottare. Progressivamente si trovarono di fronte a leggi razziali (anzi razziste) che toglievano loro ogni diritto, anche di denunciare soprusi, avevano perso la garanzia anche di diritti base di fronte alla legge.  Erano state spogliate del denaro, delle case, messe in ghetti o su treni che li portavano a destinazioni per lungo tempo ignote.. anzi quando veniva detto loro che sarebbero state “evacuate”  molte persone tutto sommato pensavano che forse sarebbero andate a stare meglio..
Negli ultimi anni del nazismo uscì fuori la terminologia “soluzione finale”.   Cosa fosse lo sappiamo oggi..ma in allora no.

Un'altra riflessione che si porta spesso in questa giornata è: perché soffermarsi su questo massacro e non su altri?
Innanzi tutto occorre premettere che i massacri non sono “in competizione”. Lo sterminio nazista ha elementi assolutamente unici rispetto ad altri, e lo troviamo ben esemplificato nella parole del Reichsfuhrer : finalità del nazismo è l’eliminazione fisica del popolo ebraico, le SS sono nate solo per quello, non per conquistare terre, per combattere eserciti nemici. 
Se prendiamo ad esempio lo sterminio dei popoli del centro america (maya aztechi..), la loro sparizione non fu una precisa decisione di eliminazione .. fu una conseguenza della nuova cultura importata.  L’eliminazione dei nativi americani, allo stesso modo,  fu conseguenza del bisogno di terre dei nuovi arrivati. 
Per il nazismo lo sterminio del popolo ebraico fu una “gloriosa pagina di storia”  di cui non si dovrà mai parlare pubblicamente.  L’aspirazione era dunque un delitto perfetto: uccidi e non far sapere.  Stermina gli ebrei e fa in modo che nessuno ne conservi memoria., elimina le tracce.
Negli anni finali di guerra, si giunse a scavare le fosse  dove anni prima erano stati sepolti gli ebrei prelevare i corpi e bruciarli. Perché non rimasse traccia.
Questo il progetto: estirpiamo il bacillo, cancelliamo tutto cio’ che possa ricordarlo.  In futuro nessuno si ricorderà piu’ di questi  “topi”

La Giornata della Memoria non deve essere solo il ricordo delle tante vittime, ma serve a mandare all’aria quel progetto, a dire: io so e conservo memoria di questa ideologia terrificante dove degli uomini arrivarono a progettare lo sterminio di interi popoli, iniziando da quello ebraico, uno sterminio portato aventi con freddezza, con lucidità, con un programma preciso,  da persone che nella vita di ogni giorno non erano crudeli assassini, anzi si ritenevano persone esemplari.





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