mercoledì 26 marzo 2014

I Circassi in Israele



Israele è nota per essere la terra degli esiliati, i cui abitanti sono giunti da ogni parte del mondo, ma è
anche conosciuta per il suo mosaico etnico, dove i numerosi gruppi di minoranza differiscono dalla
maggioranza della popolazione per religione, nazionalità, lingua, cultura, gruppo etnico e identità
storica.
I Circassi sono una minoranza etnica concentrata in due villaggi israeliani, Reikhaniya nell’alta
Galilea e Kafr Kama nella bassa Galilea. Il gruppo conta oltre 3.500 persone, di cui 2.800 vivono a
Kafr Kama. I Circassi giunsero in Israele in circostanze sorprendenti. Musulmani sunniti, originari del
Caucaso e noti con il nome di Adyghi, di grandi abilità militaresche, fuggirono a migliaia dalla loro
terra nel XIX secolo, a seguito della conquista russa.

Con loro sorpresa, ricevettero l’assistenza del Sultano Ottomano (molti furono anche Guardia
Pretoriana del Sultano), che permise loro di stabilirsi nell’area da lui governata, compresa la Terra di
Israele, evento che diede luogo alla fondazione di Kafr Kama. Gli Ottomani reclutarono nell’esercito
gli uomini del villaggio, e nel periodo del Mandato Britannico alcuni di loro si arruolarono nella
guardia israeliana, prestando aiuto all’immigrazione clandestina degli Ebrei. Nel momento in cui
venne fondato lo Stato di Israele, essi si arruolarono nelle Forze Armate Israeliane.
I Circassi sono anche parte dell’economia e della società nazionale, mantenendo nel contempo la
loro cultura e la loro lingua.

La lingua circassa è davvero particolare: l’alfabeto circasso originariamente aveva un numero di lettere
molto alto, circa un centinaio o giù di lì. Altra caratteristica della lingua circassa è che le sillabe non
vengono attaccate tra di loro, e quindi tutte le parole circasse sono monosillabiche nonché fortemente
onomatopeiche, riproducno il suono di cio’ che vogliono indicare.
Ma va da sé che le sillabe possibili, anche con tutte quelle lettere, non sono illimitate, per cui le sillabe
hanno più di un significato. Motto più di uno, e pertanto il senso di una sillaba varia al variare della
intonazione. In piu’, tanto per non semplificare le cose, l’articolo è postposto al nome.
Assolutamente una lingua complicata per i non circassi! Ma anche tra i circassi inizia a non essere la
lingua predominante

Nella tradizione circassa i bambini dai 7 ai 14 anni venivano allevati non dalle famiglie ma dalla
comunità tutta e, da buon popolo guerriero, veniva loro insegnato ad essere attenti, responsabili,
coraggiosi, a cavalcare (sopra e sotto il cavallo!).
Ai 14 anni potevano tornare alle famiglie e ricevevano in dono una spada. La famiglia aveva (ma pare
abbia ancora oggi) molta importanza, i legami familiari erano –sono- molto sentiti
Peculiare, nella tradizione, anche il corteggiamento: vi era solo un periodo all’anno in cui un uomo
poteva dedicarsi alla ricerca di una moglie: Agosto e Settembre. Indi iniziava un corteggiamento di
anni fatto solo di parole, l’uomo si presentava alla finestra della donna e le parlava. La famiglia di lei
non doveva vederlo. Dopo anni (si dice anche sette!) allora l’uomo poteva presentarsi alla famiglia e il
matrimonio aver luogo.

Oggi tale tradizione non dovrebbe più essere in uso. I circassi di Israele vivono vestiti all’occidentale,
hanno pc e cellulare, lavorano in città israeliane. Ma passare a Kfar Kama e vedere il lor museo fatto
di abiti oggetti armi del passato ha un suo bell’effetto.

I visitatori del villaggio possono provare il gusto singolare della cultura circassiana. Al centro si
trovano le affascinanti case di basalto del periodo Ottomano, costruite in uno stile differente dagli
edifici arabi. La moschea, sempre nel centro, ha una torre quadrata, l’esatto opposto alle torri
rotonde presenti in molti villaggi musulmani, e rappresenta il centro dell’eredità spirituale circassiana.
Nella corte della famiglia Ha’aron, sono state scoperte le rovine di una chiesa del VI secolo, decorata
da due pavimenti in mosaico raffiguranti motivi di piante e animali, e da un’iscrizione greca recante la
denominazione ufficiale della chiesa.

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