domenica 30 marzo 2014

-Il negazionismo storia di una menzogna, di Claudio Vercelli




Un grande libro che analizza il negozianismo nei sui aspetti passati e presenti. Com'è nato? Come si è diffuso? In cosa si sostanzia oggi?
Riflessioni dopo la lettura di questo libro

Il negazionismo dell'Olocausto è l'opinione secondo la quale si nega la veridicità dell'Olocausto, ossia l'esistenza del genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista, ridimensionando il fatto storico onde renderlo “accettabile”, la normalità del tempo di guerra.
Secondo questa teoria la Shoà non sarebbe altro che una gigantesca messinscena, funzionale alla demonizzazione della Germania, alle politiche sotterraneamente perseguite dai circoli ebraici
mondiali ed alla creazione e difesa dello Stato d'Israele. I sostenitori delle tesi negazioniste sidefiniscono in verità “storici revisionisti” poiché pretendono di revisionare gli studi attuali
L'uso del termine "revisionismo" viene contestato dalla comunità scientifica, che vi vede un tentativo di occultare dietro un termine dal legittimo uso accademico (revisionismo storiografico) un'operazione di minimizzazione e negazione di fatti acquisiti.

Il prof. Vercelli, nel suo libro riflette sui diversi ambiti in cui il negazionismo tende oggi a riversarsi. Con modi e forme differenti, ma con, alla base, uno stesso e unico movente antisemita: la “congiura” ebraica Si passa dall’analisi del negazionismo francese e indi italiano e statunitense dalle origini, quand’era fenomeno di nicchia, a tempi in piu’ recenti in cui ha cercato di assumere vesti di rispettabilità attraverso un metodo scientifico e di uscire dal piccolo mondo dei primi anni.
In tempi piu’ recenti si è affacciato invece il negazionismo dei paesi arabi, laddove la matrice non è
piu’ di simpatia verso il nazismo quanto invece di puro antisemitismo e di negazione all’esistenzadello Stato di Israele 

Le tesi principali dei negazionisti odierni sono che:
- non sia mai esistita la volontà da parte dei nazisti di sterminare gli ebrei, ma di rinchiuderli incampi di concentramento o di favorirne l’emigrazione ;
- non siano mai esistite camere a gas per uccidere gli ebrei ma le stesse sia state semplici luoghi perla disinfestazione, vi si uccidevano dunque solo pidocchi;
- il numero degli ebrei morti durante la Seconda Guerra Mondiale sia inferiore a quanto si ritienee al rilievo che tuttavia all’appello mancherebbero un certo numero di persone viene opposto che gli stessi siano in realtà emigrati verso Usa o Urss
- la narrazione della Shoah sia un utile artificio pensato per giustificare la costituzione delloStato di Israele nel dopoguerra, e giustificare i crimini commessi dagli eserciti e governi Alleati durante la seconda guerra mondiale (si giunge all’assurda affermazione che “ogni ebreo vivo èuna confutazione all’esistenza del piano di sterminio” ).

Il negazionismo contemporaneo si riversa principalmente in tre ambiti.
1.
quello del web, in cui circolano liberamente giudizi senza alcuna gerarchia. «Tutto si presenta al fruitore abituale come verosimile, nella misura in cui sono affermazioni apparentemente fondate – spiega -. Il negazionismo interviene qui come rilettura non conformista (e molto seducente) dei fatti, che fa scoprire al lettore il vero complotto che sta dietro alla versioneufficiale». 

2. quello del mondo arabo islamico: qui il negazionismo è molto diffuso anche nei grandi mezzidi informazione, sotto forma non solo di supporto alla lotta contro Israele e il sionismo, ma anche di legittimazione della coscienza di sé del mondo arabo; e, come nel caso di internet,anche in questo contesto si punta sul senso comune e si coccola la pseudo-intelligenza dellagente. «È un discorso fortemente ideologico, che si basa sulla considerazione della Shoah
come mito inventato dal nemico sionista e dall’Occidente imperialista – continua lo storico -.
Soprattutto negli ultimi 30 anni, dopo la rivoluzione islamica in Iran, questo argomento ha assunto una forza preponderante. Ed è un grande problema, perché colpisce un pubblico molto ampio, innescando facilmente atteggiamenti antisemitici». 

3. il negazionismo si presenta anche sotto forma di fenomeno trasversale, politico-intellettuale,che avvicina le frange radicali e minoritarie di destra e sinistra, che nella lotta contro“l’oppressione di Israele -delle masse popolari palestinesi così come del mondo intero-”trovano un terreno comune. È un fenomeno da non sottovalutare, che tocca anche esponenti del mondo accademico, che dietro all’antisionismo nascondono atteggiamenti antisemitici. E che culminano nell’accusa agli ebrei di utilizzare la Shoah per giocare a fare la vittima e così capitalizzare politicamente quella tragedia.

(immagine: Yad Vashem)

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