mercoledì 2 aprile 2014

GRAN BRETAGNA, ATTIVISTI DEL MOVIMENTO BDS CONDANNATI IN ULTIMO GRADO DALLA CORTE SUPREMA BRITANNICA.


La Corte Suprema della Gran Bretagna ha rigettato il terzo e ultimo appello di quattro attivisti del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele), che in segno di protesta contro l'occupazione israeliana, si erano incatenati fuori dal negozio dell'azienda cosmetica Ahava.

L'episodio ha avuto luogo nel 2011, dopo quattro anni di manifestazioni in cui i sostenitori del boicottaggio esortavano i clienti a non comprare i prodotti cosmetici dell'azienda israeliana, accusata di aver violato la Convenzione di Ginevra e di essere responsabile di "crimini di guerra" per la presenza di una fabbrica in Giudea-Samaria.
Il negozio, situato nel centro di Londra, ha chiuso nel settembre del 2011 ma i quattro manifestanti sono stati arrestati e condannati per violazione di domicilio da un giudice della Corte Distrettuale, che ha ordinato a ognuno di loro di pagare una multa di 250 sterline.

La scorsa settimana, a seguito del fallimento di altri due ricorsi alla Corte d'Appello, la Corte Suprema ha condannato in ultimo grado i quattro attivisti respingendo anche l'ultima istanza.
La sentenza ha affermato che l'azienda non ha violato la Quarta Convenzione di Ginevra - non essendo quest'ultima applicata in Giudea Samaria - e che qualsiasi collegamento ad una violazione della Convenzione "non era una parte integrante dell'attività svolta presso il negozio, che era di vendita al dettaglio".

La Federazione Sionistica britannica ha descritto la sentenza come "una vittoria sull'ipocrisia".

"In questo paese è la norma condannare qualsiasi minaccia, motivata dal fanatismo, a persone o proprietà", ha commentato il presidente Paul Charney "tuttavia per anni, gli attivisti filo-palestinesi hanno cercato di giustificare il loro odio contro tutto ciò che è legato a Israele avvalendosi di varie scuse e pretesti"

"La sentenza della Corte Suprema contro gli attivisti anti-Ahava, è quindi importante non solo perché sostiene il principio che il comportamento intimidatorio e ostile contro clienti e personale è inaccettabile in qualsiasi contesto, ma perché respinge espressamente tutte le logiche che il movimento BDS ha potuto utilizzare per mascherare ciò che è odio, puro e semplice"

(FONTE: Arutz Sheva)

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