È
chiaro che i fondatori e i costruttori dello Stato d'Israele non sono
stati gli uomini politici, ma gli immigrati che hanno ricostruito il
Paese con il sudore della fronte
David
Ben Gurion
David
Ben-Gurion (in ebraico דוד
בן-גוריון
Płońsk,
16 ottobre 1886 –
Sde Boker, 1º dicembre 1973) è stato un politico israeliano,
fondatore di Israele e prima persona a ricoprire l'incarico di Primo
Ministro di quel Paese.
Nato
David Grün nella Polonia all'epoca parte dell'Impero di tutte le
Russie, emigrò giovanissimo in Palestina, dove prese il nome di
Ben-Gurion (che significa «figlio del leone»)
Come
gran parte del territorio polacco, Plonsk fa parte dell'impero
zarista dove nel 1882, quattro anni prima della nascita di David,
hanno avuto inizio i pogrom dell'era moderna. Persecuzioni, violenze
e vessazioni di ogni genere scandiscono la vita degli ebrei russi,
accusati di aver ucciso lo zar Alessandro II e odiati come gli ebrei
di tutta Europa. Sono gli anni dell'affare Dreyfus e delle
persecuzioni del 1905: quasi due milioni di ebrei lasciano l'impero
zarista e i paesi europei.
Nel
1904 il giovane David Gruen si trasferisce a Varsavia per studiare
ingegneria. Nella capitale polacca entra in contatto con il filosofo
marxista Ber Borochov, uno dei teorici del sionismo. Borochov
sostiene che gli ebrei saranno i protagonisti della rivoluzione
proletaria e che il sionismo esprima un nuovo modello sociale e
politico: la creazione di uno Stato antiborghese, moderno e
socialista. È l'idea di Eretz Israel, la terra di Israele.
Influenzato da Borochov e dagli intellettuali sionisti, David Gruen
lascia la Polonia e nel 1906 arriva in Palestina, dove diventa
giornalista e trasforma il proprio nome dal polacco Gruen all'ebraico
Ben Gurion. Inizia allora la carriera politica dell'artefice dello
Stato di Israele.
Rimase
per tutta la vita legato al pionierismo delle origini tanto che, nel
pieno della sua attività politica, tra il suo terzo e quarto
Governo, si ritirò per due anni in un kibbutz del Negev (Sde Boker).
Allo
scoppio della prima guerra mondiale, Ben-Gurion, cittadino russo, si
trova ad essere un nemico nella Palestina ottomana, e ne viene
espulso. Si reca pertanto a New York per conto della causa
socialista-sionista. Negli Stati Uniti, conobbe e sposò Paula
Monbesz, una collega e attivista del Poalei Sion . Nel novembre del
1917 ottiene la prima grande vittoria della sua vita. Con la
dichiarazione Balfour gli inglesi riconoscono il diritto degli ebrei
alla creazione di un focolare nazionale in Eretz Israel.
Alla
fine della guerra, tTorno’ quindi in Palestina e si unì alla
Legione ebraica , creata come unità dell'esercito britannico su
iniziativa di Ze'ev
(Vladimir) Jabotinsky . Ben-Gurion
fu uno dei fondatori del Histadrut , sindacato che ha dominato dai
primi anni del 1920. Ha lavorato anche come rappresentante del
Histadrut nelll'Organizzazione Sionista Mondiale e l'Agenzia Ebraica,
ed è stato eletto presidente di entrambe le organizzazioni nel 1935.
E 'stato anche capo del partito laburista (Mapai) e identificato come
l’ala "attivista" del partito.
Quando
i britannici, con il Libro Bianco del 1939, posero gravi restrizioni
all'immigrazione ebraica, fu il più deciso organizzatore
dell'immigrazione, anche illegale, ma anche di un gruppo
paramilitare ebraico, l'Haganah,
che combattesse a fianco dei britannici contro il nazismo e dichiarò:
«Combatteremo la
guerra come se non ci fosse il Libro Bianco, e il Libro Bianco come
se non ci fosse la guerra».
Nel
1939 infatti la Gran Bretagna, che alla fine della prima guerra
mondiale aveva ottenuto il mandato sulla Palestina dalla Società
delle Nazioni, annuncia che lascerà la regione entro dieci anni.
Inoltre con il
libro bianco
frena
l'immigrazione ebraica in Palestina e limita le quote di terreno che
gli ebrei vorrebbero acquistare
dai grandi feudatari arabi. La decisione non basta a convincere i
palestinesi, che nella seconda guerra mondiale si schierano con
nazisti e fascisti, mentre Ben Gurion è sul fronte italiano con gli
anglo-americani e ordina ai suoi, appunto, di 'combattere Hitler come
se non ci fosse il libro bianco e di combattere il libro bianco come
se non ci fosse Hitler'.
Socialista
militante dal 1910, dirigente sindacale dal 1921 al 1933, fu poi fino
al 1948 presidente dell'Agenzia Ebraica, una specie di governo ombra
degli ebrei residenti in Palestina sotto il mandato britannico.
Ben-Gurion,
che era ateo come quasi tutti i sionisti socialisti, raggiunse nel
settembre del 1947 un compromesso con l'organizzazione partitica
ebraica ortodossa Agudat Israel, in base alla quale il futuro Stato
d'Israele, pur essendo uno Stato laico, s'impegnava a osservare
ufficialmente come festività nazionale lo Shabbat e a non consentire
la celebrazione di matrimoni esclusivamente civili, mentre sarebbe
stata concessa all'ebraismo ortodosso piena autonomia per quanto
riguardava l'insegnamento religioso.
Nel
1947 l'ONU tenta di risolvere quella che è ormai una delle questioni
più complesse della storia contemporanea. La commissione UNSCOP
propone l'abolizione del mandato inglese, la divisione del territorio
palestinese in due Stati e l'internazionalizzazione di Gerusalemme,
come richiesto da Papa Pio XII a tutela dei luoghi santi. La
risoluzione viene approvata nel novembre del 1947.
Toccò
a lui proclamare, alle 16,00 del 14 maggio 1948, nei locali del Museo
di Tel Aviv, la nascita ufficiale dello Stato d'Israele. Nelle ore
successive, nell'imminenza dell'attacco da parte degli Stati arabi,
Ben-Gurion annotò nel suo diario: «Nel paese si festeggia, la gioia
è profonda, e ancora una volta io solo sono triste in mezzo a tanta
gente allegra”
Ben
Gurion è nominato Premier e ministro della Difesa di un paese che
festeggia la propria indipendenza e che deve difendersi
immediatamente dai paesi nemici. Egitto, Siria, Libano,
Transgiordania, Iraq e Arabia Saudita non
riconoscono la risoluzione dell'ONU
e dichiarano guerra al nuovo Stato. Dopo i primi successi degli
arabi, Israele vince la guerra e va ben oltre i confini stabiliti
dall'ONU. È il capolavoro politico di Ben Gurion. Spregiudicato e
coraggioso, ricorre a qualunque mezzo per tutelare l'interesse del
suo paese e nel 1950 sposta la capitale a Gerusalemme, incurante
degli impegni presi con l'ONU.
Nel
1951 Ben Gurion è in USA. Chiede agli americani di sostenere Israele
e in cambio partecipa alla guerra di Corea assumendo una posizione
filo occidentale nell'ambito della guerra fredda. Nel 1953, quando ha
già trasformato un piccolo territorio in una potenza militare,
economica e culturale, si ritira dalla politica. Nel Mapai dicono che
dovrebbe lasciare spazio alle nuove generazioni, ma già nel 1955
torna al governo e organizza, con Gran Bretagna e Francia,
l'aggressione all'Egitto nella guerra di Suez del 1956. Alla fine
degli anni Cinquanta la sua posizione nel Mapai si fa sempre più
difficile.
Fu
al governo come Ministro della Difesa e Primo Ministro per 13 anni,
dal 1949 al 1953 e dal 1955 al 1963, guidando il suo Paese a una
seconda vittoria nella Crisi di Suez nel 1956.
Per
21 anni fu leader del Mapai. Nel 1965 tentò, con scarso successo, il
rientro in politica fondando un nuovo partito.
Nel
1963 torna a vita privata. Muore il 1 dicembre del 1973 a Sdeh Boker
nel suo Kibbuz in piano deserto del Neghev (permettetemi: bellissimo,
se andate in Israele passate di lì!)
È
sepolto, accanto alla moglie Paula, nel kibbutz di Sde Boker, nel
Negev, sorto nei pressi della città nabatea di Avdat.
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