mercoledì 9 aprile 2014

Personaggi di Israele: David Ben Gurion




È chiaro che i fondatori e i costruttori dello Stato d'Israele non sono stati gli uomini politici, ma gli immigrati che hanno ricostruito il Paese con il sudore della fronte
David Ben Gurion
David Ben-Gurion (in ebraico דוד בן-גוריון Płońsk, 16 ottobre 1886 Sde Boker, 1º dicembre 1973) è stato un politico israeliano, fondatore di Israele e prima persona a ricoprire l'incarico di Primo Ministro di quel Paese.
Nato David Grün nella Polonia all'epoca parte dell'Impero di tutte le Russie, emigrò giovanissimo in Palestina, dove prese il nome di Ben-Gurion (che significa «figlio del leone»)
Come gran parte del territorio polacco, Plonsk fa parte dell'impero zarista dove nel 1882, quattro anni prima della nascita di David, hanno avuto inizio i pogrom dell'era moderna. Persecuzioni, violenze e vessazioni di ogni genere scandiscono la vita degli ebrei russi, accusati di aver ucciso lo zar Alessandro II e odiati come gli ebrei di tutta Europa. Sono gli anni dell'affare Dreyfus e delle persecuzioni del 1905: quasi due milioni di ebrei lasciano l'impero zarista e i paesi europei.
Nel 1904 il giovane David Gruen si trasferisce a Varsavia per studiare ingegneria. Nella capitale polacca entra in contatto con il filosofo marxista Ber Borochov, uno dei teorici del sionismo. Borochov sostiene che gli ebrei saranno i protagonisti della rivoluzione proletaria e che il sionismo esprima un nuovo modello sociale e politico: la creazione di uno Stato antiborghese, moderno e socialista. È l'idea di Eretz Israel, la terra di Israele. Influenzato da Borochov e dagli intellettuali sionisti, David Gruen lascia la Polonia e nel 1906 arriva in Palestina, dove diventa giornalista e trasforma il proprio nome dal polacco Gruen all'ebraico Ben Gurion. Inizia allora la carriera politica dell'artefice dello Stato di Israele.
Rimase per tutta la vita legato al pionierismo delle origini tanto che, nel pieno della sua attività politica, tra il suo terzo e quarto Governo, si ritirò per due anni in un kibbutz del Negev (Sde Boker).
Allo scoppio della prima guerra mondiale, Ben-Gurion, cittadino russo, si trova ad essere un nemico nella Palestina ottomana, e ne viene espulso. Si reca pertanto a New York per conto della causa socialista-sionista. Negli Stati Uniti, conobbe e sposò Paula Monbesz, una collega e attivista del Poalei Sion . Nel novembre del 1917 ottiene la prima grande vittoria della sua vita. Con la dichiarazione Balfour gli inglesi riconoscono il diritto degli ebrei alla creazione di un focolare nazionale in Eretz Israel.
Alla fine della guerra, tTorno’ quindi in Palestina e si unì alla Legione ebraica , creata come unità dell'esercito britannico su iniziativa di Ze'ev (Vladimir) Jabotinsky . Ben-Gurion fu uno dei fondatori del Histadrut , sindacato che ha dominato dai primi anni del 1920. Ha lavorato anche come rappresentante del Histadrut nelll'Organizzazione Sionista Mondiale e l'Agenzia Ebraica, ed è stato eletto presidente di entrambe le organizzazioni nel 1935. E 'stato anche capo del partito laburista (Mapai) e identificato come l’ala "attivista" del partito.
Quando i britannici, con il Libro Bianco del 1939, posero gravi restrizioni all'immigrazione ebraica, fu il più deciso organizzatore dell'immigrazione, anche illegale, ma anche di un gruppo paramilitare ebraico, l'Haganah, che combattesse a fianco dei britannici contro il nazismo e dichiarò: «Combatteremo la guerra come se non ci fosse il Libro Bianco, e il Libro Bianco come se non ci fosse la guerra».
Nel 1939 infatti la Gran Bretagna, che alla fine della prima guerra mondiale aveva ottenuto il mandato sulla Palestina dalla Società delle Nazioni, annuncia che lascerà la regione entro dieci anni. Inoltre con il libro bianco frena l'immigrazione ebraica in Palestina e limita le quote di terreno che gli ebrei vorrebbero acquistare dai grandi feudatari arabi. La decisione non basta a convincere i palestinesi, che nella seconda guerra mondiale si schierano con nazisti e fascisti, mentre Ben Gurion è sul fronte italiano con gli anglo-americani e ordina ai suoi, appunto, di 'combattere Hitler come se non ci fosse il libro bianco e di combattere il libro bianco come se non ci fosse Hitler'.
Socialista militante dal 1910, dirigente sindacale dal 1921 al 1933, fu poi fino al 1948 presidente dell'Agenzia Ebraica, una specie di governo ombra degli ebrei residenti in Palestina sotto il mandato britannico.
Ben-Gurion, che era ateo come quasi tutti i sionisti socialisti, raggiunse nel settembre del 1947 un compromesso con l'organizzazione partitica ebraica ortodossa Agudat Israel, in base alla quale il futuro Stato d'Israele, pur essendo uno Stato laico, s'impegnava a osservare ufficialmente come festività nazionale lo Shabbat e a non consentire la celebrazione di matrimoni esclusivamente civili, mentre sarebbe stata concessa all'ebraismo ortodosso piena autonomia per quanto riguardava l'insegnamento religioso.
Nel 1947 l'ONU tenta di risolvere quella che è ormai una delle questioni più complesse della storia contemporanea. La commissione UNSCOP propone l'abolizione del mandato inglese, la divisione del territorio palestinese in due Stati e l'internazionalizzazione di Gerusalemme, come richiesto da Papa Pio XII a tutela dei luoghi santi. La risoluzione viene approvata nel novembre del 1947.
Toccò a lui proclamare, alle 16,00 del 14 maggio 1948, nei locali del Museo di Tel Aviv, la nascita ufficiale dello Stato d'Israele. Nelle ore successive, nell'imminenza dell'attacco da parte degli Stati arabi, Ben-Gurion annotò nel suo diario: «Nel paese si festeggia, la gioia è profonda, e ancora una volta io solo sono triste in mezzo a tanta gente allegra”
Ben Gurion è nominato Premier e ministro della Difesa di un paese che festeggia la propria indipendenza e che deve difendersi immediatamente dai paesi nemici. Egitto, Siria, Libano, Transgiordania, Iraq e Arabia Saudita non riconoscono la risoluzione dell'ONU e dichiarano guerra al nuovo Stato. Dopo i primi successi degli arabi, Israele vince la guerra e va ben oltre i confini stabiliti dall'ONU. È il capolavoro politico di Ben Gurion. Spregiudicato e coraggioso, ricorre a qualunque mezzo per tutelare l'interesse del suo paese e nel 1950 sposta la capitale a Gerusalemme, incurante degli impegni presi con l'ONU.


Nel 1951 Ben Gurion è in USA. Chiede agli americani di sostenere Israele e in cambio partecipa alla guerra di Corea assumendo una posizione filo occidentale nell'ambito della guerra fredda. Nel 1953, quando ha già trasformato un piccolo territorio in una potenza militare, economica e culturale, si ritira dalla politica. Nel Mapai dicono che dovrebbe lasciare spazio alle nuove generazioni, ma già nel 1955 torna al governo e organizza, con Gran Bretagna e Francia, l'aggressione all'Egitto nella guerra di Suez del 1956. Alla fine degli anni Cinquanta la sua posizione nel Mapai si fa sempre più difficile.
Fu al governo come Ministro della Difesa e Primo Ministro per 13 anni, dal 1949 al 1953 e dal 1955 al 1963, guidando il suo Paese a una seconda vittoria nella Crisi di Suez nel 1956.
Per 21 anni fu leader del Mapai. Nel 1965 tentò, con scarso successo, il rientro in politica fondando un nuovo partito.
Nel 1963 torna a vita privata. Muore il 1 dicembre del 1973 a Sdeh Boker nel suo Kibbuz in piano deserto del Neghev (permettetemi: bellissimo, se andate in Israele passate di lì!)

È sepolto, accanto alla moglie Paula, nel kibbutz di Sde Boker, nel Negev, sorto nei pressi della città nabatea di Avdat.

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