mercoledì 2 aprile 2014

PALESTINESI CONTRO IL BOICOTTAGGIO



L'85% dei palestinesi residenti in Cisgiordania ha dichiarato di avere interesse a collaborare con Israele, questi i dati di un sondaggio condotto dalla Geocartography Knwoledge Group nel 2011.
L'indagine ha riscontrato che la vicinanza geografica e la familiarità con lo Stato ebraico hanno aumentato la disponibilità dei palestinesi a cooperare con gli israeliani e viceversa.

L'OLP, le imprese e le università in Cisgiordania collaborano con la realtà israeliana tutti i giorni, motivo per cui lo stesso Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, il 13 dicembre scorso - in occasione del funerale di Nelson Mandela - aveva espresso la sua disapprovazione nei confronti del boicottaggio.
Secondo il Capo della Federazione Generale dei Sindacati di Palestina Shaher Saad, il numero dei palestinesi che lavorano in Israele sono circa 70.000 mentre quelli che lavorano nei territori sono circa 31.000, dato che è aumentato significativamente a causa dell'elevato tasso di disoccupazione nelle aree controllate dall'ANP.

Anche dal mondo accademico giungono voci di dissenso nei confronti del boicottaggio. Sari Nusseibeh, presidente dell'Università palestinese Al-Quds si è opposto fermamente alla politica del movimento BDS e altri accademici palestinesi hanno dichiarato al New York Times di non voler tagliare i legami con le università israeliane.

(FONTE: Globes)

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